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Elezioni Europee, Fucito (La Sinistra): “Puntiamo ai grillini delusi, serve unità a sinistra”

“La Sinistra” prova a vincere la sfida di superare la soglia di sbarramento del 4%. “Convinceremo i grillini delusi sull’incongruenza del patto di governo con la Lega che mortifica il Sud” spiega il presidente del consiglio comunale di Napoli. “Lavoriamo con pazienza e meticolosità all’unità della sinistra. De Magistris avrebbe fatto bene a candidarsi”.
A cura di Antonio Musella
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La sfida de "La Sinistra", la compagine che unisce Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e altri cespugli del variegato mondo della sinistra radicale, è quello di superare la soglia di sbarramento del 4% che gli permetterebbe di entrare nel parlamento europeo, una sfida difficile ma non impossibile. Quattro anni fa l'impresa riuscì alla lista "L'Altra Europa con Tsipras" che con il 4% spaccato raccolse tre eurodeputati. Oggi con uno scenario politico ancor più complicato ci riprovano. L'idea era nata sotto ben altre prospettive intorno alla proposta del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris di unire tutte le forze di sinistra ed ecologiste nel nostro paese e presentare una lista alle elezioni europee del prossimo 26 maggio in grado di avvicinarsi a percentuali a doppia cifra. Un'idea naufragata all'inizio di quest'anno. Troppa litigiosità e troppi veti incrociati. Il primo a chiamarsene fuori, clamorosamente, è stato proprio de Magistris dicendo così addio alla sola possibilità in tempi brevi di entrare nello scenario politico nazionale. Poi a ruota sono seguite le decisioni degli altri pezzi: i Verdi e Possibile hanno fatto la scelta di correre con una propria lista, Italia Bene Comune del Sindaco di Parma Pizzarotti ha deciso di apparentarsi con Più Europa, Potere al Popolo ha deciso di non presentarsi a questa tornata elettorale, Articolo 1 infine ha deciso di esprimere dei candidati nella lista del Partito Democratico sancendo un"ritorno all'ovile" del gruppo di Pierluigi Bersani. Sul campo sono rimasti Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, insieme ai "reduci" della lista "L'Altra Europa con Tsipras" che raggiunse il 4% cinque anni fa. Sandro Fucito, presidente del Consiglio Comunale di Napoli, è uno dei principali candidati de "La Sinistra" nel collegio dell'Italia Meridionale.

Il suo Sindaco, Luigi de Magistris, poteva essere il leader di una coalizione che avrebbe finalmente messo insieme tutti i pezzi della sinistra. Nemmeno questa volta ci siete riusciti. E' davvero così difficile?
Occorre un lavoro paziente e meticoloso, senza semplificazioni. Bisogna provare e riprovare. La nostra lista è un buon risultato in tal senso. Il Sindaco potrà in futuro affiancare questa esperienza ed inaugurare una nuova stagione politica.

Secondo lei de Magistris ha fatto bene a non candidarsi?
Da candidato non posso che rispondere di no, avrebbe fatto meglio a candidarsi. Ovviamente detto da chi comunque ha ritenuto vi fossero le condizioni per spendersi fino in fondo. Dispiace che non abbia rinvenuto ci fossero le condizioni, ma forse queste potevano essere diversamente costruite e ricercate.

Nella diaspora della sinistra, Articolo 1 ha deciso di esprimere candidature nel Pd come quella di Massimo Paolucci nel suo collegio. Come giudica questa scelta? Il futuro è un nuovo centro sinistra costruito intorno a Zingaretti?
Credo sia stata una mera valutazione di opportunità, partendo dal presupposto che Massimo Paolucci fosse un europarlamentare uscente. Detto questo, se Zingaretti sostiene il si alla Tav, preferisce Calenda alla CGIL, c’è da chiedersi di quale centro sinistra si voglia eventualmente parlare. A questo, va aggiunto che le proposte di centrosinistra sono state spazzate via in quasi tutto l’Occidente. È del tutto evidente che oggi occorre ricostruire la sinistra, sociale e politica, per capire se un giorno potrà essere autosufficiente o dovrà costruire alleanze.

Veniamo ai temi della campagna elettorale. Il tema del diritto alla casa è uno dei terreni di scontro con i sovranisti, la campagna elettorale passa dalla caccia ai Rom che ricevono legittimamente l'assegnazione di un alloggio all'elemosiniere del Papa che attacca la luce illegalmente in un palazzo occupato. In che modo pensate di intervenire sul diritto all'abitare?
I fascismi e le bestialità sono alimentati dal degrado e dalla povertà. Occorre riconoscere la casa come un diritto, generalizzato ed accessibile a tutti. Per fare questo, serve che i programmi europei veicolino fondi per una nuova edilizia pubblica, basata sul binomio abbattimento- ricostruzione  e sul restauro filologico degli immobili. Accanto a questo, servono norme ad hoc che garantiscano una locazione giusta ed equa e che scoraggino l’investimento speculativo, tutelando, in questo modo, il reddito delle fasce più deboli. Promuovere specifici programmi europei sul diritto all'abitare e destinare fondi strutturali per finanziare un piano straordinario sulla casa.

Da settimane in tutta Europa sul tema del surriscaldamento globale c'è uno scontro nell'opinione pubblica con tanto di tesi negazionista sui cambiamenti climatici. In Europa si giocheranno partite importanti sulle emissioni, quali sono le vostre proposte?
La questione ambientale è centrale e lo dimostrano le manifestazioni che in queste ultime settimane hanno visto milioni di giovani scendere in piazza. È necessario rafforzare e portare a compimento i piani europei e nazionali sull'ambiente. Bisogna puntare sulla riconversione ecologica dell’economia e sulle energie rinnovabili, proponiamo un ‘Green New Deal’ per la natura e per il clima. Bisogna ridurre il consumo di gasolio ed oli inquinanti. Occorre, inoltre, rafforzare i piani già esistenti che puntano ad arrivare ad un’Europa plastic free.

Al Sud il Movimento 5 Stelle fece il pieno di voti alle elezioni politiche, oggi voi guardate a quell'elettorato, quali sono gli elementi su cui chiederete il consenso ai "grillini delusi" ?
Convincendoli sull'incongruenza del loro patto di governo con la Lega, che sconfessa le promesse fatte in campagna elettorale. L’accordo, che prevede l’introduzione dell’autonomia differenziata, peggiorerà le condizioni del Meridione e aumenterà il divario con il Nord Italia. L’esatto contrario di ciò che sarebbe necessario fare. Proponiamo dunque un rinnovato patto per il lavoro e per il reddito legale. Rimettendo in discussione le logiche e le norme europee e nazionali di attribuzione delle risorse, sostenute e votate da tutte i raggruppamenti, escluso il GUE, e tanto care alla Lega.

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