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Elezioni politiche 2018

Elezioni: come diventare scrutatore di seggio e quanto si guadagna

In vista delle elezioni politiche del 4 marzo vengono composti i seggi elettorali di cui devono far parte almeno due scrutatori. Come si fa a diventare scrutatore e come si può ricoprire questo ruolo anche all’ultimo minuto? E quanto guadagna uno scrutatore?
A cura di Stefano Rizzuti
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Il 4 marzo gli elettori italiani saranno chiamati al voto per rinnovare la composizione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. In ogni seggio elettorale deve esserci un presidente, un segretario e due o più scrutatori. Si tratta di ruoli che vengono ricompensati con pagamenti variabili in base al tipo di elezione e alla figura ricoperta. Molti giovani e disoccupati sono interessati a fare lo scrutatore, ma come vengono nominati e in cosa consiste il loro lavoro?

Gli scrutatori vengono nominati in ogni comune tra il 25esimo e il 20esimo giorno prima del voto, nel caso delle prossime elezioni politiche le nomine da parte della commissione elettorale o dalla commissione straordinaria sono quindi avvenute tra il 7 e il 12 febbraio. Ma questo non vuol dire che non ci siano, per chi non rientra tra i nominati, possibilità di fare lo scrutatore.

I requisiti per fare lo scrutatore

Come spiega il ministero dell’Interno nelle ‘Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione’, lo scrutatore deve rispondere ad alcuni requisiti: deve essere almeno in possesso della licenza media, deve essere un cittadino italiano, deve aver compiuto i 18 anni, deve godere dei diritti politici e ed essere iscritto nelle liste elettorali. Non possono essere scrutatori i dipendenti dei ministeri dell’Interno, delle Telecomunicazioni e dei Trasporti, gli appartenenti alle forze armate, i segretari comunali, i dipendenti degli uffici elettorali, i candidati e i rappresentanti di lista.

Chi è in possesso dei requisiti deve iscriversi all’albo delle persone idonee all’ufficio di scrutatore di seggio nel comune di residenza, solitamente entro il 30 novembre di ogni anno. Quando la commissione nomina gli scrutatori, la comunicazione viene inviata ai diretti interessati che a quel punto devono obbligatoriamente accettare. Possono rifiutare solamente in caso di impedimento grave e comprovato e la rinuncia deve essere comunicata entro due giorni dalla ricezione della notifica.

Come diventare scrutatore all’ultimo minuto

La legge prevede anche la possibilità che al momento della costituzione del seggio non si presentino alcuni scrutatori. In questo caso il presidente provvede alla loro sostituzione chiamando a svolgere questo ruolo il più anziano e successivamente il più giovane tra gli elettori presenti. Il che vuol dire che chi non ha fatto domanda può provare a presentarsi al seggio nella speranza che qualcuno abbia rinunciato senza comunicarlo anticipatamente. Chi vuole fare questo tentativo deve essere al seggio al momento della sua apertura: nel caso delle politiche alle ore 16 del 3 marzo.

Anche l’eventuale sostituto dell’ultimo minuto deve avere alcuni requisiti: deve essere iscritto nelle liste elettorali del comune, deve saper leggere e scrivere, non deve essere rappresentante di lista e per lui non devono sussistere cause di esclusione dalle funzioni di componente del seggio.

La legge non prevede, invece, il caso in cui gli scrutatori non si ripresentino nel corso successivo delle operazioni di seggio. Solitamente si ritiene comunque che la composizione del seggio debba rimanere invariata rispetto al momento della sua costituzione: in caso di assenze successive, quindi, il presidente valuterà se il numero di componenti sia sufficiente o meno o se ritiene opportuno procedere alla sostituzione.

I compiti degli scrutatori

Allo scrutatore spetta il compito di autenticare le schede, registrare gli elettori, svolgere le operazioni di spoglio e di scrutinio delle schede votate, recapitare i plichi contenenti il verbale e gli atti delle operazioni di voto e scrutinio. Gli scrutatori possono anche esprimere il loro parere, su richiesta del presidente, su alcune questioni.

Il presidente è obbligato a sentire il parere degli scrutatori nel caso in cui occorra decidere sui reclami, quando è necessario risolvere difficoltà e incidenti sollevati nel corso delle operazioni, quando occorre decidere sulla nullità dei voti e sull’assegnazione dei voti contestati, qualora il presidente intenda disporre l’allontanamento dalla sala degli elettori che hanno già votato. Gli scrutatori non hanno poteri decisionali ma nel caso in cui tre di loro ne facciano richiesta, il presidente deve disporre che la forza pubblica entri e resti all’interno della sala.

Quanto guadagnano gli scrutatori

Il compenso varia a seconda di alcune specifiche riguardanti il seggio, la tipologia di elezioni e il numero di schede da controllare. Per quanto riguarda le elezioni politiche (e anche quelle amministrative) il compenso per un seggio ordinario è di 120 euro più 25 euro aggiuntivi per ogni ulteriore elezione che si svolge in contemporanea. È il caso, in questa tornata elettorale, della situazione in Lazio e Lombardia dove si vota anche per le regionali e le schede da contare saranno quindi di più.

Nelle sezioni speciali, invece, il compenso è di 61 euro alle elezioni politiche. Per quanto riguarda i referendum, nei seggi ordinari il compenso è di 104 euro più 22 per ogni consultazione contemporanea, mentre nei seggi speciali si scende a 53 euro. Per le elezioni europee il compenso è di 96 euro per i seggi ordinari e 49 per quelli speciali. Il compenso è netto e non è soggetto a tasse.

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