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Elezioni 2018, Calenda: “Renzi ha sbagliato, avrebbe dovuto candidare Gentiloni a premier”

Il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha criticato alcune scelte di Matteo Renzi, scelte che avrebbero in parte portato il Pd alla disfatta elettorale: “Paolo Gentiloni è la figura che più di tutte può rappresentare il Pd. Secondo me dovrebbe essere il candidato naturale alla presidenza del Consiglio. E Renzi ha sbagliato a non candidarlo già nelle ultime elezioni”.
A cura di Charlotte Matteini
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Il ministro dello Sviluppo Economico e neo-iscritto al Partito Democratico, Carlo Calenda, in un'intervista concessa questa mattina a Circo Massimo su Radio Capital ha analizzato nuovamente la disfatta elettorale del Pd e commentato quelli che a suo avviso sono stati gli errori commessi da Matteo Renzi: "Paolo Gentiloni è la figura che più di tutte può rappresentare il Pd. Secondo me dovrebbe essere il candidato naturale alla presidenza del Consiglio. E Renzi ha sbagliato a non candidarlo già nelle ultime elezioni. È un leader naturale", ha dichiarato nel corso dell'intervista.

Per quanto riguarda lo stallo istituzionale che presumibilmente allungherà i tempi dell'insediamento del nuovo esecutivo, Calenda ha spiegato: "No a finte alchimie elettorali. Se il Movimento 5 Stelle va al governo con le sue promesse si misurerà con elettori e con l'Europa. Poi se il presidente Mattarella chiederà a tutte le forze parlamentari un governo di transizione, allora questo deve includere anche il Partito Democratico, per senso di responsabilità. Sarebbe la cosa migliore".

"Il Pd dovrebbe dire, con trasparenza e chiarezza, che sta all'opposizione e deve lavorare su se stesso per riallargare la sua base. Bisogna rassicurare gli iscritti che il Pd ha una linea di dignità e onore rispetto ai programmi degli altri schieramenti e dobbiamo riportare tanta gente a riavvicinarsi al Pd", ha concluso Calenda. In questi giorni, le forze politiche stanno trattando e si stanno accordando sui nomi da proporre per la presidenza di Camera e Senato, il primo passo istituzionale che porterà alla formazione del nuovo governo. Al momento, però, la fase interlocutoria è ancora in alto mare e sebbene stiano circolando alcune proposte, l'accordo trasversale tra le forze politiche non è ancora stato trovato. La prima seduta di Camera e Senato è prevista per il prossimo 23 marzo, giornata in cui prenderanno il via le votazioni per l'elezione della seconda e della terza carica dello Stato.

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