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Elevati livelli di Istamina, tonno Pinne Gialle ritirato dal mercato

Il ritiro dal mercato annunciato dal Ministero della salute che attraverso il proprio sito parla di possibile rischio chimico in quanto da controlli sono stati riscontrati livelli di istamina superiore ai limiti consentiti dalla legge. L’istamina è una delle sostanze tossiche implicate nell’intossicazione sgombroide.
A cura di Antonio Palma
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Attraverso il consueto sito dedicato agli avvisi di sicurezza e ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori, il Ministero della Salute ha pubblicato una nuova procedura di ritiro dal mercato, questa volta per un possibile rischio chimico. Nello specifico il prodotto interessato dal ritiro sono alcuni lotti di Fette di tonno Pinne Gialle sottovuoto e surgelate, venduti a marchio NORDIC SEAFOOD A/S – MELEGA & PRINI srl. Nel dettaglio il prodotto interessato dall'avviso sono alcune confezioni da 175-225 g, vale a dire ciascuna di 2-3 fette di tonno, con Lotto di produzione BMI 18/02 – Item No 2451410 e data di scadenza o termine minimo di conservazione fissato al 10-11-2019. Il lotto in questione è stato prodotto  dall'azienda Central Western Pacific nel proprio stabilimento con sede in Indonesia.

Come fa sapere lo stesso Ministero della Salute, il richiamo è stato reso necessario dalla presenza di un tasso di istamina superiore ai limiti consentiti dalla legge vale a dire di 3035 ppm, accertato dopo i controlli a campione da parte della stessa ditta produttrice. La società quindi ha provveduto ad effettuare il richiamo presso gli unici due clienti all'ingrosso e per la quota venduta al dettaglio e ha apposto due cartelli nel punto vendita.  L'avviso mette in guardia dal possibile pericolo e invita chi avesse già acquistato il prodotto a distruggerlo o riportarlo indietro e non consumarlo

Come ricorda lo “Sportello dei Diritti”, l'istamina è una delle sostanze tossiche implicate nell'intossicazione sgombroide che è una patologia simil-allergica risultante dall'ingestione di pesce alterato. Si tratta del secondo tipo più frequente di intossicazione da prodotti ittici ed è causata  dalla conservazione non adeguata del pesce dopo la pesca. La sindrome sgombroide infatti può derivare dall'inappropriato trattamento del pesce durante l'immagazzinamento o la lavorazione; quando per l'innesco di processi di degradazione si producono quantità importanti di istamina. L' intossicazione si manifesta con malesseri all'apparato gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea) al sistema nervoso centrale (vertigini, cefalea) e con  rush cutanei. L'inizio della sintomatologia è rapido (20-30 minuti dall'assunzione dell'alimento) e i disturbi, abitualmente di lieve entità, si risolvono generalmente in breve tempo.

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