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Electrolux, il premier Letta: “Non alzeremo bandiera bianca”

Il premier interviene sul caso Electrolux: “Seguiremo con il massimo impegno questa vicenda, convinti che quel tipo di produzione in Italia si possono e si devono fare”.
A cura di S. P.
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“Su Electrolux non accettiamo di alzare bandiera bianca e ci sarà il massimo impegno del Governo perché queste produzioni si possano e si debbano fare in Italia. Faremo di tutto per convincere quell'impresa”: con queste parole il Presidente del Consiglio Enrico Letta è intervenuto al Forum degli Amici dell'Industria. Quindi da parte di Letta no ai “ricatti insopportabili” che “a volte” vengono fatti. Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha mostrato fiducia sulla possibilità di trovare in brevi tempi una soluzione sulla vertenza Electrolux. Zaia ha ribadito la contrarietà delle Regioni, oltre che del sindacato, alla chiusura di uno dei 4 stabilimenti del gruppo svedese in Italia e ha manifestato “indisponibilità” a discutere anche degli esuberi, perché questi significherebbero un pericoloso impoverimento dei siti produttivi. “Al tavolo, presso il Mise, abbiamo sollecitato Electrolux a presentare un vero piano industriale, che si fondi non soltanto sul taglio del costo del lavoro, ma anche sugli investimenti”, ha spiegato, sottolineando che “riducendo i salari non si va da nessuna parte, chiuderebbero tutte le fabbriche”.

A proposito del caso Electrolux è intervenuto anche Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. Per la sindacalista “la discussione parte da presupposti sbagliati”. “L'unico terreno che viene preso in considerazione per fare fronte alle politiche industriali – ha detto – è la riduzione dei salari dei lavoratori, e quanto emerge dall'incontro di ieri pomeriggio lo conferma. È il chiaro segno che fino ad oggi non sono state portate avanti le politiche necessarie e ora si cerca di scaricare il tutto su chi lavora creando uno spettacolo indecoroso di guerra tra stabilimenti”. Per Camusso il ministero per lo Sviluppo economico, il governo e la politica in generale devono riprendere le redini della situazione “evitando di occuparsi solo delle singole emergenze, quando queste esplodono, ma attuando quella cabina di regia per dare una prospettiva all'industria italiana e rilanciare così anche il mondo del lavoro”.

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