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“El Chapo drogava e violentava 13enni, le chiamava vitamine”, l’accusa al boss della droga

Dettagli shock emergono dal processo in corso a New York a El Chapo, boss del narcotraffico messicano. Secondo quanto emerso da documenti dell’accusa, l’ex leader del cartello della droga di Sinaloa avrebbe drogato e stuprato delle minorenni, alcune di soli 13 anni, che definiva “le mie vitamine”.
A cura di Susanna Picone
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Mentre è in corso il processo a New York a carico di Joaquin “El Chapo” Guzman, boss del narcotraffico messicano, da una testimonianza è emerso che l'imputato drogava con “sostanze in polvere” e violentava ripetutamente ragazzine anche di appena tredici anni. Ragazzine che considerava le sue “vitamine” per mantenersi giovane. Secondo quanto emerso dai documenti dell’accusa, più le vittime erano giovani, più erano “vitamine” per la sua vita. Alex Cifuentes, uno degli ex segretari di el Chapo e per anni il suo fornitore di cocaina, ha raccontato che Guzmán ordinava di versare una polverina nelle bevande delle ragazze per stordirle e poi le violentava. Una donna conosciuta come Comadre Maria sottoponeva periodicamente a Guzman foto di ragazze selezionate appositamente per lui. Per cinquemila dollari le ragazze venivano trasferite sulle montagne della Sierra Madre, dove il boss della droga viveva, e stuprate da lui e dai suoi uomini. Lo stesso Cifuentes, trafficante cinquantenne arrestato nel 2013 che attualmente collabora col governo per un’eventuale riduzione della pena, avrebbe utilizzato questo servizio in alcune occasioni. Comadre Maria, a quanto emerso nel corso del processo, sarebbe stata anche l'intermediaria per il presunto pagamento da 100 milioni di dollari da El Chapo all'ex presidente del Messico, Enrique Pena Nieto.

Il processo al re della droga – Questi dettagli raccapriccianti su El Chapo arrivano mentre la giuria si appresta a riunirsi per iniziare a deliberare al termine di un processo durato 10 settimane. Processo nel corso del quale El Chapo ha parlato una sola volta: “Non testimonierò. Mi hanno consigliato questo, e io sono d'accordo”, ha detto. La sua difesa ha cercato di dipingere Ismael “El Mayo” Zambada – il suo partner nel Cartello di Sinaloa – come il vero capo mentre El Chapo è stato dipinto come un esponente di basso livello.

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