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Quando e perché cresceranno le rate dei mutui con la decisione della Bce sui tassi d’interesse

L’aumento dei tassi di interesse da parte della Bce può avere effetti pesanti sulle rate dei mutui per la casa. Il prof. Comanna spiega a Fanpage.it quando saliranno e di quanto.
Intervista a Prof. Mario Comana
professore di Tecnica Bancaria della Luiss ed esperto di mercato immobiliare
A cura di Giacomo Andreoli
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Con il forte ridimensionamento degli acquisti speciali dei titoli di stato (il cosiddetto "Quantitative easing") e l'aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea, stanno già aumentando le rate dei mutui per la casa. La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha infatti annunciato ieri di voler alzare dello 0,25% i tassi di interesse che l'Istituto applica alle banche europee. L'aumento ci sarà dal prossimo luglio e poi ce ne sarà un altro, della stessa entità, a settembre. Una decisione che spaventa i cittadini, visti i possibili effetti, ma anche diversi esperti, visto che economie come quella italiana sono già in difficoltà. Abbiamo chiesto al professore di Tecnica Bancaria della Luiss ed esperto di mercato immobiliare, Mario Comana, di spiegarci perché le rate dei mutui stanno aumentando e fino a che punto potranno farlo nei prossimi mesi.

Perché l'aumento dei tassi di interesse della Bce fa aumentare le rate dei mutui?

L’aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea ha un impatto sull’Euribor. Si tratta dell’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile. Solo questi aumentano, con rate più pesanti, non quelli a tasso fisso. Quanto il tasso è variabile vuol dire che è determinato da un'oscillazione (uno spread) che fa riferimento a questo Euribor. L'indice a sua volta si muove in modo parallelo ai tassi di interesse della Banca centrale. Se Lagarde li aumenta non fa crescere direttamente il mio mutuo, ma aumenta il costo del denaro per le banche, misurato dall'Euribor. Ecco perché poi aumenta il tasso variabile e quindi la rata del mutuo del cittadino.

Di quanto cresceranno le rate?

Dipende dalla cifra del prestito, dalla durata del mutuo e dal Tan (il tasso variabile medio). Il tasso variabile che si paga sui mutui si ottiene sommando l'indice Euribor al Tan. Non è irrealistico pensare che entro fine anno, dopo il doppio intervento della Bce, l’indice Euribor sfiorerà l’1% (mentre oggi è a -0,35%). Quindi la percentuale in più ogni mese potrebbe salire dell'1,3%, ma non possiamo dirlo con certezza ora. Fare stime in denaro valide per tutti, come stanno facendo diverse testate giornalistiche, non è serio. Tutto è proporzionale al tipo di mutuo.

Quando si vedranno i primi aumenti?

In realtà l'Euribor viene influenzato immediatamente, infatti le rate stanno già iniziando ad aumentare, anche prima del rialzo dello 0,25% di luglio. L'indice si muove infatti sulle aspettative e lo si vede anche lato Btp, con aumenti immediati. Poi è evidente che una crescita più sensibile delle rate dei mutui ci sarà a partire dalle prossime settimane e mesi.

Cosa conviene fare per chi deve aprire un nuovo mutuo oggi?

Scegliere un mutuo a tasso fisso. Costa un po' di più, ma ci si mette al riparo, perché non è detto che i costi variabili non possano superarlo da qui ai prossimi anni. Un fisso intorno al 3% ha ancora senso. Poi c'è il tasso variabile con un tetto massimo, ma poche banche lo propongono ai clienti. Soprattutto ora è molto rischioso per gli istituti di credito, che potrebbero di rimetterci.

E per chi ha già un mutuo, cosa fare?

C'è lo strumento della surroga, cioè la possibilità, ad esempio, di sostituire il tasso variabile con tasso fisso presso la stessa banca o un'altra. Però si prende il tasso fisso di oggi, non di quando si era stipulato il contratto. Praticamente è come se si estinguesse l'attuale mutuo e lo si riaccendesse al nuovo tasso fisso. La famiglia o piccola impresa deve pensare che paga un tasso un po' più alto nell'immediato, ma confidando di pagare un po' meno in futuro se ci saranno nuovi aumenti dei tassi. In pratica è un po' il ragionamento dell'uovo oggi o della gallina domani: tenendo il variabile si rischia di pagare molto di più in futuro, anche se oggi si paga meno, con il fisso si paga subito di più, ma con la sicurezza di non avere sorprese domani.

Questo aumento dei mutui rischia di colpire pesantemente un mercato immobiliare che stava crescendo molto negli ultimi mesi, anche grazie a ecobonus e superbonus. Serve un intervento del governo?

Non credo. Bisogna guardare la situazione complessivamente. Perché aumentano i tassi della Bce? Perché c'è una forte inflazione. In questa situazione la moneta si svaluta, mentre tendenzialmente gli immobili conservano o incrementano il loro valore. Quindi ci sarà più domanda di immobili. Certo i mutui saranno più cari, ma si proteggono i risparmi dal deprezzamento causato dall'inflazione. In pratica pago di più i mutui, ma a fronte di prezzi generali che si abbassano. Il settore immobiliare si era risvegliato e sicuramente l'aumento dei tassi è un fattore frenante, ma se diamo ancora più bonus non risolviamo. Questa inflazione dipende anche dagli eccessivi interventi dello Stato in termini di incentivi.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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