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Pensioni

Pagamento pensioni di ottobre 2022, le date di Poste Italiane e le novità sull’aumento degli importi

Le pensioni di ottobre 2022 potranno essere ritirate in contanti alle Poste dal 1º al 6 del mese. L’accredito bancario dei trattamenti previdenziali avverrà, invece, il 1º ottobre. Vediamo quali aumenti sono previsti sugli importi.
A cura di Daniela Brucalossi
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Le pensioni di ottobre potranno essere ritirate in contanti alle Poste dal 1º al 6 del mese. L'accredito bancario dei trattamenti previdenziali avverrà, invece, il 1º ottobre. Nonostante la fine dello stato d'emergenza Covid, i titolari di pensioni che si recheranno agli sportelli per il ritiro potranno seguire la turnazione alfabetica consigliata affissa fuori da ogni Ufficio Postale.

Per quanto riguarda gli importi dei trattamenti previdenziali, ci sono buone notizie: nei prossimi mesi, infatti, registreranno diversi aumenti. A partire dalla rivalutazione del 2% sui cedolini fino a 2.962 euro lordi, prevista per ottobre, novembre e dicembre. Si tratta di una sorta di anticipio al definitivo adeguamento delle pensioni, previsto per gennaio 2023 come contrasto all'inflazione.

Nel mese di novembre, invece, sarà la volta del conguaglio della rivalutazione pensionistica dello 0,2% attuata nel gennaio 2022. Non solo: ai pensionati con un reddito Irpef nel 2021 non superiore ai 20mila euro, insieme al trattamento, sarà erogato anche il bonus 150 euro una tantum contro il caro energia, previsto dal Decreto Aiuti ter.

Pagamento pensioni di ottobre 2022, il calendario e le date di Poste Italiane

Le pensioni di questo mese saranno così erogate:

  • dal 1º ottobre al 6 ottobre in contanti agli sportelli postali  a coloro che abitualmente le ritirano in questa modalità (all'esterno di molti uffici dovrebbe essere affissa una turnazione alfabetica consigliata per il ritiro);
  • il 1º ottobre tramite accredito su Libretto di Risparmio, Conto BancoPosta, Postepay Evolution, carta Postamat o Carta Libretto.

Come controllare il cedolino delle pensioni di ottobre sul sito dell'Inps

Per conoscere l'effettivo importo mensile della propria pensione, anche in considerazione delle maggiorazioni in arrivo nei prossimi mesi, è necessario consultare il cedolino nella sezione personale dedicata del sito Inps. Il procedimento è molto semplice:

  • effettuare l'accesso alla propria sezione personale sul portale Inps tramite Pin, Spid, Carta d'Identità Elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns);
  • cliccare sulla sezione dedicata del portale;
  • cliccare sull'icona che fa al caso proprio (sono disponibili, ad esempio, i servizi "ultimo cedolino", "confronta cedolino", "modifica dati personali", "recupero Certificazione Unica").

Quando scatta l'aumento degli importi delle pensioni

Con le pensioni erogate dal 1º di ottobre scatterà l'atteso aumento previsto dal Decreto Aiuti bis. Si tratta di una rivalutazione del 2% sul cedolino abituale, corrispondente a un anticipo del definitivo adeguamento delle pensioni, previsto per gennaio 2023 come contrasto all'inflazione. La maggiorazione, che sarà applicata per le mensilità di ottobre, novembre e dicembre ai trattamenti fino a 2.962 euro lordi, andrà dai 10 ai 50 euro circa al mese.

Un ulteriore aumento è previsto a novembre, quando sarà erogato il conguaglio della rivalutazione pensionistica dello 0,2% attuata nel gennaio 2022. Il dato inflazionistico di quest'anno, infatti, si è rivelato essere più alto del previsto (1,9% contro l'1,7% stimato in precedenza).  La maggiorazione corrispondente andrà da 1 euro a 5 euro circa al mese, da sommare, però, agli arretrati da gennaio a settembre. Sul mese di dicembre, invece, peserà in positivo l'erogazione della tredicesima.

Bonus 150 per i pensionati: come funziona e quando arriva

Il Decreto Aiuti ter, approvato la secorsa settimana dal governo Draghi, ha previsto un bonus 150 euro una tantum contro il caro energia per i titolari di un reddito personale Irpef nel 2021 non superiore ai 20mila euro, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali. Un provvedimento simile al bonus 200 euro una tantum erogato a partire dallo scorso luglio, che era destinato, però,  a tutti coloro con un reddito fino ai 35mila euro. L'importo della misura e la platea dei beneficiari si sono quindi ridotti.  Rimangono le stesse le categorie dei beneficiari, a partire dai pensionati, che, come in passato, riceveranno il bonus 150 euro in automatico, senza bisogno di presentare domanda. Secondo il Decreto Aiuti ter, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, i pensionati dovranno attendere il mese di novembre per vedere la misura sul cedolino della pensione.

Come cambieranno le pensioni dopo le elezioni politiche

La coalizione di centrodestra ha vinto le elezioni politiche del 25 settembre, fortemente trainata da Fratelli d'Italia, che si è attestato come primo partito.  Ma le future modifiche alle pensioni non sono ancora chiare, anche se nel 2023 scadranno le opzioni speciali in vigore attualmente: Quota 102, Opzione Donna e Ape Sociale. Se queste non venissero rinnovate o non si trovassero soluzioni alternative, infatti, tornerebbe in vigore per tutti il regime pensionistico della Legge Fornero, con una soglia per la pensione di vecchiaia intorno ai 67 anni e una soglia per la pensione di anzianità a 42 anni e dieci mesi di contribuzione per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne.

Il programma comune della coalizione di centrodestra in materia prevede un generale innalzamento delle pensioni minime, sociali e d'invalidità e un regime di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e nell'accesso ai trattamenti.
Forza Italia propone di innalzare le pensioni minime e d'invalidità a 1000 euro per 13 mensilità.
Un generale aumento delle pensioni minime e sociali è proposto anche da Fratelli d'Italia, insieme al rinnovo dell'Opzione donna e al ricalcolo delle pensioni d'oro oltre un'elevata soglia.
Nel programma della Lega c'è il superamento definitivo della Legge Fornero, l'entrata in vigore del regime di quota 41 (che consentirebbe ai soggetti con 41 anni di contributibuzione di andare in pensione a prescindere dall'età anagrafica), la pensione di vecchiaia per le donne con 63 anni d'età e almeno 20 anni di contributi e la pensione di garanzia per i giovani con carriere interamente nel regime contributivo (trattamento minimo di 1000 euro e valore previdenziale anche ai periodi di formazione e inattività).

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