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Pagamento Assegno Unico a giugno 2023: date accredito inps, conguagli e aumenti

A giugno 2023, gli accrediti dell’Assegno Unico verranno effettuati dal 10 al 20 del mese a coloro che non hanno subito variazioni, dal 20 al 30 a chi ha percepito mutamenti nelle condizioni del nucleo e dell’Isee. Dal 28 maggio, invece. l’Auu sarà erogato ai percettori di Reddito di Cittadinanza. Vediamo quali conguagli sono previsti nei prossimi mesi.
A cura di Daniela Brucalossi
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L'Assegno Unico per i figli di giugno 2023 verrà erogato dal 10 al 20 del mese ai beneficiari che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente. Mentre dal 20 al 30 saranno erogati gli assegni collegati alle nuove domande pervenute nel mese precedente e gli importi che, rispetto al mese precedente, hanno subito variazioni a causa di mutamenti nelle condizioni del nucleo beneficiario e dell'Isee. I percettori del Reddito di Cittadinanza con figli riceveranno la mensilità dell'Auu sotto forma di integrazione all'Rdc a partire dal 28 giugno.

In una circolare del 26 maggio scorso, l'Inps ha comunicato che, a causa degli adeguamenti automatici degli importi dell’assegno previsti dall’ultima Legge di Bilancio o delle variazioni dell’Isee dei vari nuclei, ha provveduto a effettuare delle operazioni di ricalcolo a partire dalla mensilità di marzo 2022, tenendo conto anche dei primi tre mesi di quest'anno.  Questo significa che – se non si è vista ancora nessuna variazione sul proprio assegno mensile – l'istituto effettuerà dei conguagli a credito o a debito nei prossimi mesi. Vediamo chi vedrà l'importo dell'Auu aumentare e chi lo riceverà con una diminuzione.

Assegno unico a giugno 2023: calendario pagamenti su carta Rdc e conto corrente

Gli assegni unici di giugno 2023 saranno erogati in diverse tranche a seconda dei beneficiari:

  • dal 10 al 20 aprile quelli che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente;
  • dal 20 al 30 aprile quelli relativi alle nuove domande pervenute a marzo e quelli che, rispetto a marzo, hanno subito variazioni a causa di mutamenti nelle condizioni del nucleo beneficiario e dell'Isee;
  • dal 28 aprile quelli spettanti ai percettori di Reddito di Cittadinanza.

Come controllare i pagamenti dell'Assegno Unico Inps

Per verificare le personali date di accredito e l'ammontare degli importi erogati è necessario:

  • accedere alla sezione personale "Fascicolo previdenziale del cittadino” del portale Inps;
  • una volta dentro, cliccare sulla voce "Prestazione";
  • cliccare sulla voce "Pagamenti";
  • selezionare l'anno in corso, il 2023.

Di quanto aumenta l'assegno unico e per chi

La Legge di Bilancio 2023 ha previsto un aumento automatico dell'importo dell'Assegno Unico per alcune categorie. La maggiorazione sarà erogata insieme gli arretrati di gennaio e febbraio. E' previsto:

  • l'aumento del 50% dell'importo per i nuclei con figli a carico che hanno meno di un anno d’età;
  • l'aumento del 50% dell’importo per i nuclei con almeno tre figli e un valore Isee non superiore a 43.240 euro (l’aumento è riconosciuto per ogni figlio nella fascia di età da uno a tre anni);
  • l'aumento del 50% della maggiorazione forfettaria per i nuclei con almeno quattro figli a carico.

L'Inps ha comunicato che, a causa degli adeguamenti automatici degli importi dell’assegno previsti dall’ultima Legge di Bilancio o delle variazioni dell’Isee dei vari nuclei,  sarebbe stato applicato un conguaglio a credito o a debito sulle cifre erogate da marzo 2022 a febbraio 2023. L'Istituto ha quindi avviato le operazioni di ricalcolo a partire dalla mensilità di marzo 2022, tenendo conto anche dei primi tre mesi di quest'anno.

In questo modo, "sono state determinate alcune compensazioni, che hanno dato luogo a importi da erogare in favore del richiedente  (conguagli a credito) o a somme che sono state erogate indebitamente e che quindi devono essere oggetto di recupero (conguagli a debito)". Le compensazioni calcolate sono state in gran parte positive, ovvero per 512mila famiglie. I conguagli a credito dovrebbero essere stati erogati a partire dal mese di aprile 2023 ma molte famiglie lamentano ritardi.

Chi deve restituire parte dell'assegno unico

A seguito del ricalcolo effettuato dall'Inps, però, circa 378mila nuclei vedranno diminuita la cifra su diverse mensilità. L'importo dovuto verrà scalato e rateizzato in modo che su ogni mensilità non superi un quinto del debito totale. L'Inps ha precisato che "a partire dalla mensilità di aprile 2023, si è proceduto al recupero delle somme indebitamente erogate, privilegiando la compensazione degli importi, laddove possibile, con le rate future".

L'Inps ha fatto sapere che le persone interessate da variazioni dell'importo saranno avvisate con un sms e una e-mail. In ogni caso, per sapere quali modalità di calcolo sono state applicate alle cifre già ricevute da ciascun nucleo, è necessario controllare sulla sezione personale del sito Inps.

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