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Ora Eni apre al pagamento del gas russo in rubli: “Decisione condivisa con il governo”

Eni ha avviato le procedure per aprire due conti correnti in doppia valuta (rubli ed euro) con Gazprombank, così da pagare il gas russo nella moneta di Mosca.
A cura di Giacomo Andreoli
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Eni ha avviato le procedure per aprire i due conti correnti "K" con Gazprombank in doppia valuta: euro e rubli. In questo modo potrà pagare le forniture di gas russo. La società italiana fa sapere in una nota che la decisione è stata "condivisa con le istituzioni italiane" ed è stata presa "nel rispetto dell’attuale quadro sanzionatorio internazionale e nel contesto di un confronto in corso con Gazprom Export, per confermare ogni rischio connesso alla diversa modalità dei pagamenti".

Il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha aspettato l'ultimo momento, ma ora, con i pagamenti in scadenza, è stato costretto ad aprire il conto per rispettare i contratti in essere con Gazprom. Secondo quest'ultimo comunque l'azienda deve pagare una certa quantità minima di gas, che rientra tra le clausole riservate tra le parti. Eni sottolinea che "l’apertura dei conti avviene su base temporanea e senza pregiudizio alcuno dei diritti contrattuali della società, che prevedono il soddisfacimento dell’obbligo di pagare a fronte del versamento in euro. Tale espressa riserva accompagnerà anche l’esecuzione dei relativi pagamenti".

Quindi la fatturazione e il relativo versamento da parte di Eni proseguiranno in euro, così come previsto dal contratto. Ci sarà poi un apposito clearing agent operativo presso la Borsa di Mosca, che farà attività di conversione della valuta da euro a rubli entro 48 ore dall'accredito. Se poi ci fossero ritardi o impossibilità tecniche nel completare la conversione nei tempi prestabiliti, non ci sarà alcun impatto sulle forniture. Un mancato pagamento dell'azienda potrebbe significare la violazione dell'obbligo di dar corso alle richieste contrattuali di Gazprom Export, oppure esporre l'azienda all'inadempimento dei propri impegni di vendita con i clienti. In ogni caso la società "rispetterà qualsiasi eventuale futuro provvedimento normativo che dovesse intervenire a sanzionare il trading del gas o le attuali controparti".

Secondo Bruxelles, però, aprendo un conto in rubli si violano le sanzioni imposte alla Russia. Secondo il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, questo "va al di là di quello che abbiamo detto che è consentito dal quadro sanzionatorio". Per questo ora non si esclude una procedura di infrazione. Nel frattempo nel resto d'Europa la società finlandese per la distribuzione del gas, Gasum, ha detto che non pagherà la Russia in rubli e non utilizzerà il sistema di pagamento proposto da Gazprom. La francese Engie ha spiegato invece di aver raggiunto un accordo con Gazprom sulle modalità di pagamento delle consegne di gas dalla Russia.

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