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Inflazione, boom dei prezzi a maggio, il carrello della spesa mai così caro dal 1986

A maggio l’inflazione in Italia ha sfiorato il 7%, mentre nell’area euro è addirittura all’8,1%. Oltre a carburante, luce e gas, pesano i rincari dei beni alimentari.
A cura di Giacomo Andreoli
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I prezzi in Italia continuano a salire senza sosta. Dopo il boom di aprile, secondo l'Istat a maggio l'inflazione è stata del 6,8% rispetto a un anno fa. In particolare, poi, gli aumenti sul carrello della spesa hanno registrato un balzo del 6,7%: non succedeva dal marzo del 1986. I beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono infatti passati dall'aumento già significativo del 5,7% ad aprile a quello di quasi il 7% del mese scorso. Tra i rincari che fanno salire il carrello della spesa, però, c'è anche quello degli alimentari lavorati (+6,6% annuo).

L'aumento dei prezzi riguarda però l'intera Unione europea. Considerando tutti i Paesi membri, infatti, a maggio secondo Eurostat si raggiunge la cifra record di un'inflazione all'8,8,%. Ad aprile era stata dell'8,1%. Secondo Coldiretti nel nostro Paese questa inflazione corrisponderà a un aumento dei costi annui per circa 320 euro a famiglia. Tra i beni alimentari la verdura costerà circa 80 euro in più, pane, pasta e riso 60, carne e salumi 55. Assoutenti è convinta invece che si possa arrivare anche fino a 550 euro di spesa in più quest'anno. "Il governo – dice il presidente Furio Truzzi- deve adottare misure straordinarie a tutela delle famiglie e dell'economia, bloccando subito il prezzo dei carburanti e ricorrendo a tariffe amministrate per i beni primari come gli alimentari e l'energia".

Per la filiera agroalimentare, secondo Coldiretti, gli effetti sono devastanti. "Il 30% delle aziende – dicono– si trovano costrette in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi, al +90% dei mangimi e al +129% per il gasolio”. In questo contesto il governo finora è intervenuto tagliando le accise sui carburanti e prevedendo un bonus una tantum da 200 euro per i redditi fino a 35mila euro, che dovrebbe cominciare ad arrivare ad agosto.

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