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Assegno unico, le famiglie con figli potranno presentare domanda dall’1 luglio

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, conferma che le famiglie con figli potranno presentare domanda per ricevere l’assegno unico a partire dal primo luglio: chi inoltrerà la richiesta entro il 30 settembre, comunque, riceverà anche l’importo dei mesi precedenti. L’assegno, inoltre, sarà compatibile con il reddito di cittadinanza.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dal primo luglio 2021 le famiglie italiane potranno richiedere l’assegno unico. A comunicare la data è il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in audizione in commissione Lavoro al Senato. La domanda “sarà presente sul sito dell’istituto dal primo luglio 2021”, ma ci sarà comunque “tempo fino al 30 settembre” per inoltrare la richiesta per accedere alla misura che consente di ricevere un assegno universale alle famiglie con figli. Inoltre, spiega Tridico, le domande presentate entro il 30 settembre “danno diritto al riconoscimento degli arretrati a partire dall’1 luglio”. Chi, invece, presenterà la domanda dopo il 30 settembre riceverà l’importo a partire dal mese di presentazione della richiesta.

Assegno unico, come presentare domanda e qual è l'importo

Tridico spiega che la procedura sarà “semplificata”: per presentare domanda basteranno il codice fiscale e l’iban, mentre gli altri dati verranno recuperati in automatico attraverso il sistema dell’istituto. Le domande potranno essere presentate entro la fine dell’anno. Come spiega Tridico, saranno circa due milioni gli utenti che potranno “accedere a questa misura”. L’importo dell’assegno mensile, ricorda ancora il presidente dell’Inps, sarà di base di 167,5 euro per ogni figlio minore. Se nel nucleo sono presenti più di due figli minori l’importo sarà maggiorato del 30% per ognuno di essi. L’assegno sarà pieno per chi ha un Isee inferiore a 7mila euro e può arrivare a 653 euro per chi ha tre figli e fino a 1.179 per chi ha cinque o più figli. Gli importi decrescono in base all’Isee, con un tetto massimo di 50mila euro.

Assegno unico cumulabile con reddito di cittadinanza

Non c’è incompatibilità tra l’assegno unico e il reddito di cittadinanza: “Il nuovo assegno è compatibile con il reddito di cittadinanza ai nuclei familiari titolati a beneficiare di entrambi gli strumenti di sostegno, l'Inps corrisponde le due prestazioni in maniera congiunta e con le medesime modalità di erogazione”. Di fatto questo vuol dire che chi già riceve il reddito di cittadinanza e ha figli minori si vedrà accredito il corrispettivo dell’assegno unico “direttamente sulla carta” utilizzata per il reddito di cittadinanza. Per chi riceve entrambe le misure, infatti, si procede per compensazione: il beneficio finale si ha sottraendo dall’importo spettante dell’assegno la quota del reddito di cittadinanza riferibile ai figli minori. Secondo i calcoli di una simulazione effettuata dall’Inps, l’importo complessivo del reddito (contenente l’assegno unico) può andare da 724 a 1.525 euro in base al numero dei figli.

Il presidente dell’Inps non nasconde, però, le difficoltà a gestire sia il reddito di cittadinanza che l’assegno unico: “Noi oggi riusciamo a gestire con molte complessità queste due parti, assegno unico e Rdc in modo diverso, con i limiti previsti dalla legge. Questo costituisce una non semplificazione per gli utenti e una complessità gestionale importante. Chiedo al legislatore di riflettere su questo, soprattutto per la misura a regime”. Infine, Tridico ricorda come l’assegno unico sostituisca tutte le precedenti misure di sostegno alla genitorialità e gli altri benefici per le famiglie: “Tutte queste misure raccolgono circa 20 miliardi di euro all'anno”.

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