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Caos a Torino in Piazza San Carlo

Torino. Cosa scriveva su Facebook uno degli arrestati il giorno dopo i fatti di piazza San Carlo

Sohaib Bouimadaghen in un post del 4 giugno 2017, dopo gli incidenti da lui scatenati, insieme ad altre sette persone, commenta: “Ve ne accorgete solo quando queste cose vi toccano la pelle”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Una ringhierà vi ha messo in ginocchio, avete calpestato bambini e donne per un petardo, ve ne accorgete solo quando vi tocca la pelle, c’è chi si alza senza la propria famiglia, sotto le macerie di una casa distrutta, senza ne acqua ne cibo, contro le più grandi forze mondiali”. È quanto scriveva in un post su Facebook (di commento ad un video della nostra pagina Agora Fanpage.it sui bombardamenti in Medio Oriente) Sohaib Bouimadaghen il giorno dopo i fatti di piazza San Carlo del 3 giugno 2017. Il ragazzo, nato a Cirié nel 1998 da genitori di origini magrebine, cittadino italiano residente a Torino, è uno degli arrestati per avere scatenato il panico durante la proiezione su maxi schermo della finale di Champions League. Il riferimento è alla fuga dei tifosi che stavano guardano la diretta tv del match tra Real Madrid e Juventus.

Non solo. In un altro post, scritto qualche giorno dopo (l’11 giugno per la precisione) i fatti di piazza San Carlo, Sohaib  ironizzava proprio sulla “qualità” dello spray al peperoncino: “troppo debole sto spray ahahahhaa” è il suo messaggio. Ancora, in altri post inviati agli amici su Instagram, il giovane, scriveva: “Prendi ciò che vuoi e tieni ciò che ahi, la gang non si infama mille modi per spenderli”. Il diciannovenne ha già confessato le responsabilità sue e dei suoi complici. Secondo quanto si apprende quella composta da Bouimadaghen e dai suoi compagni era una banda specializzata nel mettere a segno rapine con l’utilizzo dello spray urticante.

Sohaib alla fine, però, sembra non riuscire a convivere coi sensi di colpa per quello che ha scatenato la notte del 3 giugno: “Sai il casino che è successo l’estate scorsa, quando c’era la Juve? Stavo per andare alla polizia e dire che ero stato io. Te lo giuro, mi sento una merda” ha scritto, ancora pochi giorni fa, il 2 aprile, su Whatsapp agli amici Sohai. “Un peso troppo grosso…quello della Juve…non ho più voglia di fare queste cose“.

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