E la Fincantieri vuole installare microchip negli scarponi degli operai

Per ora le uniche certezze sono legate allo sciopero spontaneo con blocco della portineria, cominciato questa mattina alla sede della Fincantieri di Riva Trigoso, una frazione del comune di Sestri Levante, in provincia di Genova. La protesta dei dipendenti, sostenuta dai sindacati Fim, Fiom e Uilm, è collegata alle trattative per il rinnovo del contratto integrativo: dopo giorni di contatti fra le sigle sindacali e l’azienda, appare infatti ancora lontano un punto d’incontro e non c’è alcuna garanzia sulla possibilità che ci si arrivi.

Stando a quanto riferisce la Fiom, a far saltare il tavolo delle trattative sarebbero state le proposte dell’azienda, che il sindacato giudica “irricevibili”. “Flessibilità esasperata, tagli salariali, esternalizzazioni delle attività di scafo per quanto riguarda Riva e la separazione del comparto della meccanica dal resto del cantiere”: questi i punti dello scontro, terreni sui quali, a dire della Fiom, l’azienda non ha alcuna intenzione di trovare un compromesso che sia realmente migliorativo delle condizioni di vita degli operai. A ciò si è aggiunta anche la beffa: “Tra le proposte choc anche quella di inserire negli scarponi degli operai dei microchip con funzioni di controllo”. Una proposta che recepisce (un po’ troppo) alla lettera l’orientamento del Jobs Act in tema di “controllo a distanza” (proprio a voler dare un senso alla richiesta dell’azienda), che ha avuto il solo effetto di esasperare gli animi e di convincere gli operai a scioperare. Una mobilitazione che potrebbe allargarsi anche all'altro cantiere di Sestri Ponente, chiosano dalla Fiom.