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Dramma a Torino, operaio precipita e muore davanti alla Mole Antonelliana

Il 48enne è morto cadendo da un’impalcatura in via Riberi, da un’altezza di circa 4 metri. Avrebbe ceduto il tetto durante la ristrutturazione del palazzo. Ieri tre feriti gravi nel giorno del decennale dalla strage alla Thyssen.
A cura di Biagio Chiariello
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Altra tragedia sul lavoro a Torino, dopo i feriti gravi di ieri, all’indomani della commemorazione dei 10 anni della drammatica vicenda della Thyssen-Krupp. Un operaio di 48 anni è morto nel pomeriggio dopo essere precipitato da un’impalcatura in via Riberi 6, a due passi dalla Mole Antonelliana. Ha battuto il capo contro un massetto in cemento dopo un volo di quattro metri e l’urto gli è stato fatale: l’intervento immediato dei vigili del fuoco e di un’ambulanza è stato inutile, visto che l’operaio è deceduto sul colpo. Sul posto è arrivata anche la la polizia e gli ispettori dello Spresal dell’Asl, a cui competono le indagini sull’accaduto. Da una prima analisi, sembrerebbe che il tetto del palazzo sia ceduto all'improvviso sotto i piedi dell’uomo.

Uno stabile in passato occupato dagli anarchici e divenuto oggetto di una controversia per la ristrutturazione iniziale, che prevedeva un palazzo di sei o sette piani, e che avrebbe parzialmente oscurato la Mole Antonelliana, simbolo della capoluogo piemontese. L’idea sarebbe stata osteggiata dal comitato “Salviamo la Mole” e alla fine fu abbandonata perché fu imposto anche lo stop dal Ministero della Soprintendenza. La zona, infatti, è vincolata dal 1995 a un Piano Regolatore e, con esso, a una serie di limiti riguardanti l’edificazione in quest’area: eventuali ristrutturazioni e riconversioni devono tenere conto dell’architettura preesistente. Nel giugno dello scorso anno l'edificio è diventato di proprietà della Holding 18, che per ristrutturarlo aveva anche indetto un workshop in collaborazione con il Politecnico di Torino.

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