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Dopo 180 anni ritrovata un’opera perduta di Donizetti: merito di un’italiana

“L’Ange de Nisida” tornerà a teatro dopo quasi due secoli, e la scoperta è stata di una giovane musicologa italiana. La Royal Opera House ha già annunciato che la prima assoluta si terrà a Londra, nel mese di luglio.
A cura di Federica D'Alfonso
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Ritratto di Gaetano Donizetti risalente all'ultimo decennio dell'Ottocento.
Ritratto di Gaetano Donizetti risalente all'ultimo decennio dell'Ottocento.

Dopo 180 anni dalla sua composizione, la partitura di un’opera di Gaetano Donizetti è stata riportata alla luce. L’importante scoperta è stata fatta da un’italiana, Candida Mantica, musicologa e ricercatrice presso la Maynooth University di Kildare, in Irlanda. Grazie al suo lavoro ora sarà possibile tornare ad ascoltare, a distanza di quasi due secoli, la musica di uno dei più celebri operisti dell’Ottocento: l’opera verrà infatti portata in scena il prossimo luglio, a Londra.

Ci sono voluti otto anni di ricerche comparate negli archivi di Parigi e degli Stati Uniti per ricostruire lo spartito de “L’Ange de Nisida”, composta nel 1839 e mai messa in scena. Mentre una trascrizione del libretto dell’opera è conservata nella biblioteca della Fondazione Donzetti di Bergamo e si conosceva con esattezza il tema e la storia narrata, della musica non si avevano più tracce.

La studiosa è riuscita a ricostruire la partitura grazie al ritrovamento di alcune pagine manoscritte confusamente conservate nella Bibliotheque Nationale di Parigi: raccolte in 18 contenitori, la Mantica ha rinvenuto e ricostruito nelle parti mancanti più di quattrocento pagine scritte a mano da Donizetti, autore di opere celebri come “L’elisir d’amore” e “Lucia di Lammermoor”.

La Royal Opera House ha già annunciato il grande evento: il prossimo 18 luglio, presso il Covent Garden di Londra, l’Angelo di Nisida tornerà a risuonare sotto la direzione di sir Mark Elder. Il ruolo della protagonista, Sylvia, è stato già affidato al soprano libano-canadese Joyce El-Khoury. Roger Parker, professore di musica al King’s College di Londra, ha dichiarato: “È una delle migliori musiche di Donizetti che sentirete.

L’Angelo di Nisida, un amore da censura

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La storia si svolge nel 1470 a Napoli. Leone è un giovane soldato in esilio, innamorato della bella e misteriosa Sylvia. Giunto a Napoli per implorare pietà dal re e riacquistare il suo titolo, l’uomo scopre che la donna di cui è invaghito è in realtà una nobile, amante dello stesso sovrano: dopo una lunga serie di intrighi di corte, che portano ad un finto matrimonio ideato dal sovrano per tenere per sé la donna, Leone fugge dalla città, tradito dal suo re e abbandonato dall’amore della sua vita, e prende i voti. Quando Sylvia riesce a raggiungerlo e a chiarire gli equivoci è troppo tardi: la donna morirà ai piedi del suo amato.

Dato il soggetto, per non incorrere nella censura italiana, Donizetti decise di portare “L’Angelo di Nisida” a Parigi: ma il teatro scelto per la prima, il “Theatre de la Renaissance”, fallì, e l’opera non venne mai messa in scena. Nonostante questo, gran parte del libretto, scritto da Alphonse Royer e Gustave Vaëz, venne poi trasposto ne “La favorita” con le dovute modifiche: anziché di un re italiano, l’opera del 1840 parla del sovrano della Castiglia medievale.

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