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Donald Trump ha deciso che si può sparare sui migranti per fermarli

Oggi in America governa lo zio del pranzo di Natale. Quello un po’ esagerato che qualsiasi cosa dica la dice un po’ troppo forte; lo zio che vedi una volta l’anno, ti fa ridere quando hai cinque anni e vergognare quando nei hai dodici. Lo zio con i capelli impomatati e gialli, perché a una certa età se ti fai biondo diventi soprattutto giallo. Oggi in America Donald Trump ha detto che si può sparare ai poveri. Di più: ha parlato di attivazione di una “forza letale”.
A cura di Saverio Tommasi
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Oggi in America governa lo zio del pranzo di Natale. Quello un po' esagerato che qualsiasi cosa dica la dice un po' troppo forte; lo zio che vedi una volta l'anno, ti fa ridere quando hai cinque anni e vergognare quando nei hai dodici. Lo zio con i capelli impomatati e gialli, perché a una certa età se ti fai biondo diventi soprattutto giallo.

Oggi in America governa lo zio che quando parla ti dà sempre l'idea di essere alticcio, dicendo sempre la prima cosa che gli viene in mente, che potrebbe essere qualunque cosa. Uno zio che ti fa sorridere per il suo essere inadeguato alle situazioni, costituisce una buona base per una caricatura, è sopportabile in una dose di un pranzo una volta l'anno, ma ti fa anche un po' paura.

Oggi in America governa lo zio alticcio a cui non daresti mai la guida dell'auto, figurarsi quella di un Paese. Se invece sei conservatore va bene così, e infatti oggi Donald Trump è presidente degli Stati Uniti d'America.

Oggi in America Donald Trump ha detto che si può sparare ai poveri. Di più: ha parlato di attivazione di una "forza letale". Perché se spari puoi sparare in aria o alle gambe, non è detto che uno ti spari proprio in testa, e nella migliore delle ipotesi – se ti sparano – ti salvi. Un pensiero ottimista che per niente si concilia con le parole in libertà dello zio dopo la grappa a fine pranzo di Natale. Per questo ha rincarato la dose, e lo zio Donald Trump ha usato chiaramente l'espressione "forza letale" per fugare ogni dubbio sul risultato da ottenere, senza girarci intorno: "letale". Cioè "ti faccio fuori", ma detto in una parola invece che in tre.

La carovana di seimila donne, uomini, bambini, che sta cercando di raggiungere la frontiera con gli USA, non è composta da criminali. I criminali trovano sempre altre vie. I criminali non dormono in terra, con un pezzo di pane in tasca, da dividersi fra l'oggi e lo ieri, senza sapere se domani mangeranno. I criminali hanno sempre di che mangiare.

La carovana in marcia per gli USA è composta da disperati, nel senso più alto e dignitoso della parola. Persone senza niente, alla ricerca di un briciolo di felicità caduta dal tavolo degli imbonitori.

In questo momento, nella carovana della speranza, c'è anche Lesly Dariela, una ragazzina disabile, che non può camminare né mangiare da sola. La sua storia l'ha raccontata per Fanpage.it Roberto Saviano.
Lesly Dariela ora è con il suo papà, in mezzo agli altri seimila, e il papà le cambia i pannolini ogni volta che si gonfiano; e ora vorrebbe farle un bagno, per questo chiede a tutti se hanno un catino. Quello che da noi costa un euro in un supermercato qualsiasi, un catino di plastica colorata, che al papà di Lesly andrebbe bene di qualsiasi colore. Il suo papà vorrebbe lavarla, dentro quel catino, perché lei ne ha bisogno. Poi vorrebbe passare la frontiera e curarla. Ma c'è uno zio alticcio dall'altra parte della barricata che li chiama "criminali" e dice: "se non vi fermate attiverò una forza letale".

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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