1.084 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Donald perde la moglie e tutto il resto, ma non la passione per la musica. Che lo salva

A vederlo per le strade di Portland Oregon Donal sembra un pianista emaciato piantato in mezzo alla strada. Eppure dietro le note c’è il coraggio di tenersi in tasca il fallimento e la disperazione. E provare ad uscirne.
A cura di Giulio Cavalli
1.084 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

No, questa non è una storia di vincitori. Quell'uomo che suona il pianoforte in una strada di Portland Oregon indossando una canottiera smunta e usurata e scrollando barba e capelli troppo lunghi e unti è un vinto. Peggio: un colpevole, secondo il pensiero comune dei benpensanti. Un padre che è stato un pessimo padre, un uomo che di fronte al dolore è stato sbattuto ai margini arreso come ci si arrende quando ci si convince che trascinarsi sia l'unica espiazione possibile dei propri peccati.

Quando sua moglie è morta Donald si è arreso. Succede così, senza spiegazioni: talvolta i dolori diventano insuperabili e i fragili ne rimangono schiacciati. Donald, senza moglie, ha perso tutto: il lavoro, la casa, la voglia e soprattutto il figlio. Poi al fallimento e alla disperazione ha aggiunto anche la droga. Se si potesse disegnare il punto più basso della sua vita sarebbe una strada, deserta nonostante i passanti tutti intorno, e il senso di colpa di un padre fallito. Il figlio, intanto, aveva perso la madre per morte e il padre per resa: finito in mano ai servizi sociali.

C'è un quadro del pittore fiammingo Hieronymus Bosch che risale alla fine del ‘400 che ritrae il mito della "nave dei folli": riprende la pratica di alcune località costiere di quel tempo di caricare su una vecchia nave tutti i disperati, i criminali e i mendicanti e di condurla verso il largo lasciandola senza timone né deriva, in balia delle onde. Lo squinternato equipaggio ovviamente non aveva nessuna possibilità di poter governare l'imbarcazione e si avviava inesorabilmente verso il proprio destino di morte alla prima burrasca. Solo raramente le circostanze favorevoli conducevano l'imbarcazione in qualche porto e allora accadeva che in un città a caso si riversasse all'improvviso quest'orda di "spostati" salvati dall'essere rifiuti.

Donald è salito sulle moderne navi dei folli che si trascinano sui marciapiedi e grufolano nei cassonetti, oggi come allora. Gli era rimasto solamente il residuo della passione per il pianoforte e la musica. E con il pianoforte e la musica Donald alla fine ha provato ad aggrapparsi e ripartire, tentando di riprendere la via. Suonando per i passanti indaffarati a ricominciato a esistere. Le offerte dei passanti gli hanno permesso di rimettersi in piedi, trovare un alloggio, disintossicarsi, comprare un'auto e tornare a incontrare il figlio. Una nota incastrata in gola l'ha salvato dal dirupo. "La forza della musica" suggerirebbe la retorica. E invece è un fallimento. Umano. Umanissimo. Ora con un barlume di lieto fine. Nonostante la splendida colonna sonora.

1.084 CONDIVISIONI
Immagine
Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views