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Don Vito, il prete che in Chiesa non vuole il bambino disabile

Giacomino è un bambino normale, con una disabilità. Fa equitazione, studia, e gli amici lo invitano alle feste. C’è un problema, però, e non è Giacomino. Il problema è che il prete non lo vuole al catechismo perché “la sua presenza non permetterebbe agli altri bambini di seguire la celebrazione della Messa”. E allora, conclusione, è meglio che stia a casa.
A cura di Saverio Tommasi
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Giacomino, il nome è inventato per rispetto di privacy, frequenta le elementari. E' in quarta.

Giacomino non ci vede tanto bene, e le persone le distingue soprattutto dall'odore, e dal tatto. Ogni tanto aumenta il volume della voce, non è che urli proprio, però aumenta il volume della voce durante le lezioni, mentre gli altri stanno zitti, oppure si alza. Non sempre, qualche volta.

La mamma racconta che quando vuole le coccole arriccia il naso e dice: "Mamma, facciamo i cagnolini?" come scrive Repubblica.

Giacomino è un bambino normale, con una disabilità. Fa equitazione, studia, e gli amici lo invitano alle feste. C'è un problema, però, e non è Giacomino. Il problema è che il prete non lo vuole al catechismo perché "la sua presenza non permetterebbe agli altri bambini di seguire la celebrazione della Messa". E allora, conclusione, è meglio che stia a casa.

Un bambino che ogni tanto arriccia il naso, in effetti, è un problema gigantesco. Voi che dite? Così grande che io, le parole per rispondere a don Vito Marziliano, il prete della Chiesa di Santa Croce in via Crisanzio, non le ho trovate. Allora ho viaggiato con la fantasia, secondo me neanche troppa, e per rispondere al prete, e raccontarvi il mio punto di vista, mi sono immaginato questa storia qua:

Se Dio c'è, caro don Vito, io non penso che ti fulminerà. Anzi, quando morirai ti porterà in Paradiso perché Lui è Dio e perdona tutti, soprattutto i cattivi, anche perché i buoni sono buoni e non c'è bisogno di perdonarli.

Se Dio c'è, caro don Vito, ti farà sedere su una nuvola un po' distante dagli altri, che siano lontani sì, ma abbastanza vicini perché tu possa pensare "perché io me ne devo stare qui da solo su una nuvola".

Se Dio c'è, caro don Vito, la nuvola su cui ti avrà fatto sedere sarà gonfia di pioggia, così che tu stando seduto ti bagni il culo e ti venga un raffreddore forte forte forte che tanto sei già morto, cosa vuoi che possa succederti
peggio di così.

Se Dio c'è, caro don Vito, con l'umido che prenderai ti farai degli starnuti così grandi che ogni volta che farai "etciù", circa tre volte al minuto, ti usciranno duecentocinquanta grammi di moccio dal naso e tu non avrai nessun
fazzoletto in tasca, e allora lo chiederai a Dio, che ne avrà una dozzina perché lui è Dio e ha tutto, che ti guarderà e ti dirà: "Bisogna vedere, caro don Vito, ci ho messo tanto a creare un gruppo affiatato qui in Paradiso, tutti
senza raffreddore, non vorrei che dandoti questo fazzoletto tu portassi il raffreddore agli altri, poi la situazione diventerebbe ingestibile, non è per cattiveria" che è più o meno quello che tu hai risposto alla mamma di Giacomino quando lei voleva iscriverlo a Catechismo.

Se Dio c'è, caro don Vito, ti lascerà lì a starnutire un centinaio d'anni, che rispetto alla vita eterna saranno comunque brevi come la pipì di una farfalla, dunque non preoccuparti troppo. Poi arriverà anche Giacomino alle porte del Paradiso, gli angeli suoneranno le trombe, la Madonna s'inchinerà, Gesù moltiplicherà il vino migliore e Dio gli dirà: "Ciao Giac, mi vergogno tanto per i miei rappresentanti sulla Terra, devi scusarmi ma non li nomino io, è un po' come la vostra legge elettorale, non ci sono preferenze e per due terzi è maggioritaria. E con questa storia del meno peggio mi hanno un po' fregato, questa è la verità. Però ora mi manca la maggioranza e non posso più intervenire. Comunque quello là che vedi, sulla nuvola grigia, è don Vito Marziliano, se vuoi andare a dirgli qualcosa, vai".

E allora io m'immagino Giacomino saltellare sulle nuvole fino a raggiungere don Vito e dirgli: "Ehi, don, fa umido da queste parti. A star qui il raffreddore non ti passerà mai, vieni di là con noi".

E tu don Vito ti vergognerai così tanto che vorrai scavarti una buca su una nuvola per seppellirti da risorto, ma le nuvole non si possono scavare perché essere in cielo non è come essere sulla terra. E allora seguirai Giacomino, e Giacomino ti darà pure una mano a saltare fra una nuvola e l'altra, che tu dopo cent'anni dalla morte sarai incartapecorito dal moccio tutto addosso, e meno male che Giacomino ti aiuterà. E mentre salterai con Giacomino che ti tiene la mano, inizierai a sgranchirti le gambe le braccia e le ossa, il moccio sparirà e in quel momento passerai davanti a Dio, che ti darà uno scappellotto fra capo e collo assestato al millimetro, perché Dio quando fa le cose le fa precise. E quello scappellotto farà uno schiocco così forte che rimbomberà anche all'Inferno. E tu lo guarderai e gli dirai: "Ma come, proprio Lei, signor Dio". E Lui, sorridendo: "Non sai da quant'era che aspettavo questo momento".

Poi Giacomino ti porterà insieme agli altri, te li presenterà, ometterà la storia indegna che gli hai fatto vivere sulla Terra, e diventerete amici.

E forse, se ti comporterai bene, un giorno ti arriccerà il naso davanti agli occhi e tu potrai fargli le coccole, ma questo sarà molto difficile, e succederà solo se imparerai a comportarti bene, caro don Vito.

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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