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Docenti, quanto spendono i fuori sede? Più di mezzo stipendio in fumo tra affitto e viaggi

Uno studio ha calcolato che per un docente fuori sede, trasferitosi in una grande città, che guadagna tra i 1200 e i 1400 euro al mese, sono necessari più di 900 euro al mese solo per vivere.
A cura di Annalisa Cangemi
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I conti non tornano. Ottenere in questo momento una cattedra, anche per un breve periodo è sicuramente una fortuna, ma lo stipendio è troppo basso. Per i fuorisede, tra affitto, utenze, spese casalinghe, e spostamenti per rientrare a casa durante le vacanze o le feste, non si riesce ad arrivare a fine mese. Più problematico il lavoro fuori per gli insegnanti che, complice la Buona Scuola, dal Sud si sono spostati verso il Centro e il Nord Italia, sia per supplenze sia per contratti a tempo indeterminato.

Lo studio condotto dalla "Tecnica della Scuola" sugli insegnanti indica che le situazioni economiche più difficili si trovano nelle grandi città, dove il costo della vita è più alto. Prendendo in esame i docenti della scuola primaria e secondaria, che sono stati intervistati, e che percepiscono uno stipendio compreso tra i 1200 e i 1400 euro al mese, il quadro è preoccupante: nelle metropoli quasi sempre è necessario condividere gli appartamenti con altri inquilini, anche colleghi nella stessa situazione. Quindi si calcola che in una camera singola. sommando le spese inevitabili come utenze, abbonamenti ai mezzi pubblici, viaggi per rientrare nelle città d'originesi arriva a spendere fra i 10 e gli 11mila euro. In un anno si può arrivare a spendere oltre il  70% dello stipendio solo per vivere, cioè 900 euro al mese. Una cifra altissima, che non si riesce ad abbattere nemmeno se si abita in periferia. Secondo il rapporto di "Tecnica della Scuola", se per esempio un docente ha una cattedra a Roma e sceglie di vivere a Pomezia, facendo il pendolare, quello che risparmia per l'affitto dovrà impiegarlo negli spostamenti, mezzi pubblici o benzina per la macchina.

Nelle città più piccole invece i docenti fuorisede con la stessa paga di 15mila o 16 mila euro all'anno, riescono anche ad affittare un piccolo appartamento autonomo o un monolocale, rientrando sempre nella spesa di 11mila euro all'anno.

È chiaro che ci sono condizioni differenti, come nel caso dei docenti che partono con famigli al seguito, o nel caso di persone che partono solo per un anno scolastico, avendo ottenuto una supplenza a tempo, quindi fino al 30 giugno o al 31 agosto. Proprio per i costi elevati se un insegnante del Sud riceve un incarico in un grosso centro del Nord cercherà di spostarsi da solo, senza i familiari, e di viaggiare spesso per tornare a casa il più possibile. Oppure di portare con sé coniuge e figli, affittando però una casa in un paese vicino alla grande città. E comunque, dicono gli intervistati, andare a vivere in un'altra città per lavoro, non coincide con l'interruzione di spese pregresse, come il pagamento di un mutuo, che continua  quindi a pesare sul bilancio di una famiglia.

Chi invece è costretto a viaggiare spesso per rientrare a casa in aereo spende dai 1000 ai 1500 euro all'anno. Anche se oggi i fuori sede possono usufruire delle compagnie aeree low cost, non sempre si riesce ad acquistare i biglietti per i voli con largo anticipo, a causa degli impegni scolastici, e così i prezzi salgono, soprattutto in prossimità delle feste di Natale e Pasqua.

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