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“Dite che non lo farò?”: durante il pigiama-party, spara col fucile e uccide l’amichetta

Ra’Mya Eunice, 12 anni, è stata colpita alla testa mentre era con i suoi amici nella sua casa di Jacksonville, in Florida: è morta il 25 maggio scorso. Il bimbo che l’ha uccisa è fuggita dopo aver appreso cosa aveva fatto. Ma nei giorni scorsi le autorità sono arrivate a lui e l’hanno arrestato. Aveva solo 11 anni quando ha commesso il fatto.
A cura di Biagio Chiariello
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Un ragazzino di 12 anni di Jacksonville, nello Stato USA della Florida, si trova ad affrontare l’accusa di omicidio dopo aver sparato e uccisa un’amica con un fucile durante un pigiama-party. Secondo il mandato d'arresto il giovane, di cui i media americani non hanno rivelato l’identità in quanto minorenne, stava giocando con Ra'Mya Eunice nella sua casa di Willow Branch Avenue il 30 aprile. Il ragazzino, che all'epoca aveva appena 11 anni, ha afferrato un fucile che era nascosto in cantina, lo ha portato dentro e ha cominciato a puntarlo contro le persone che era nella stanza, secondo il rapporto della polizia. I testimoni hanno detto alla polizia che ad un certo punto, ha puntato il fucile contro Ra'Mya e ha detto: "Voi dite che non lo farò". Qualcuno nella stanza ha risposto: "No, non lo farai", e il ragazzo ha premuto il grilletto, colpendo la ragazzina alla testa, come si legge nel mandato.

Ra'Mya Eunice è deceduta il 25 maggio all’ospedale University of Florida Health di Jacksonville. I medici hanno deciso di staccare le macchine che la teneva in vita, visto che ormai non c’era più nulla da fare per salvarle la vita. Second il rapporto, il giovane che ha aperto il fuoco, è fuggito dalla casa subito dopo lo sparo. Lo scorso 20 ottobre, le autorità lo hanno arrestato. "Sono devastata. Come può  un bambino di 12 anni avere un fucile da caccia?" ha detto Terri Eunice, nonna della vittima, all’emittente locale WJXT. Secondo la donna, altre persone dovrebbe prendersi la responsabilità legale di quanto è accaduto: “Se fai un pigiama-party con molti bambini, deve esserci la supervisione di almeno un adulto in casa”. “Mi manca la mia bambina e vorrei che fosse ancora qui” ha detto, affranta, la donna di Ra’Mya.

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