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Discariche abusive in Veneto: amianto e scarti di esumazione delle salme, 19 indagati

La polizia di Verona ha individuato decine di aree dove venivano sversati illegalmente rifiuti pericolosi tra cui amianto e scarti di esumazione delle salme provenienti dai cimiteri.
A cura di Antonio Palma
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Discariche totalmente abusive con all'interno rifiuti pericolosi come l'amianto interrati senza alcun rispetto della normativa vigente, ma anche scarti di esumazione delle salme provenienti dai cimiteri. È quello che hanno scoperto gli agenti della Polizia stradale di Verona con un'indagine che oggi ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 19 persone, tutti imprenditori residenti nelle province di Milano e Verona, e al sequestro di diverse aziende. L'inchiesta è partita quasi per caso un paio di mesi fa durante dei normali controlli della Stradale sui mezzi pesanti adibiti al trasporto di rifiuti speciali. Analizzando tir, spostamenti e documentazione delle imprese interessate, gli inquirenti si sono accorti che dietro ai carichi di rifiuti vi era un giro d'affari illecito che coinvolgeva diversi imprenditori. Durante l'inchiesta la polizia ha individuato decine di aree dove venivano sversati illegalmente i rifiuti e diventate di fatto discariche abusive.

Nel dettaglio a far scattare i sospetti sono stati i controlli su una ditta di autotrasporti con sede in provincia di Crotone ma operante in Veneto. Seguendo i tir gli inquirenti si sono accorti che questi sversavano continuamente rifiuti pericolosi provenienti da scarti industriali in aree non autorizzate. Tra le zone più vaste individuate c'è un'area di circa 4mila metri quadrati nel comune di Ronco all'Adige nella quale venivano interrati illecitamente anche i rifiuti provenienti dalle attività di esumazione delle salme nei cimiteri. Al termine dell'indagine sono state sequestrate otto aziende, due capannoni adibiti a deposito illecito di rifiuti pericolosi, quattro depositi non autorizzati e cinque autocarri. Sono inoltre state disposte sanzioni amministrative per circa 300mila euro.

Le indagini non sono ancora concluse. "Andremo avanti con le verifiche e i controlli anche in altre zone della provincia di Verona visto che gli elementi finora raccolti ci fanno presumere una diffusione particolarmente ampia di questo fenomeno criminale" ha spiegato il direttore della Polizia stradale di Verona Girolamo Lacquaniti. Sui terreni ora sono in corso gli accertamenti del personale dell’Arpav di Verona che sta verificando i danni da inquinamento.

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