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Dirigente scolastico chiede al prete di non benedire gli alunni: “Non sono tutti cristiani”

La scelta di un dirigente scolastico in provincia di Padova ha rotto una antica tradizione locale innescando le polemiche anche con alcuni genitori e il parroco. “Il prossimo ano inviterò genitori e alunni a partecipare a un momento di preghiera fuori dall’orario scolastico” ha spiegato il prete.
A cura di Antonio Palma
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Troppi alunni di religione non cristiana nella sua scuola, per questo motivo un dirigente scolastico veneto ha deciso di dire no ala benedizione collettiva da parte del parroco del paese, mettendo fine  ad una antica tradizione locale e innescando una polemica con genitori degli alunni e autorità del posto. Come racconta il Mattino di Padova, il caso è avvenuto a Tresto, una frazione di Ospedaletto Euganeo, in provincia di Padova, in occasione dell’Antica Fiera del paese che coincide con i festeggiamenti mariani. Come ogni anno, gli alunni delle scuole medie ed elementari della zona si erano recati nella frazione  per le attività messe in atto dalla Pro loco e dalle rappresentanze comunali ma al momento della consueta benedizione del parroco,  mentre tutti si trovavano sotto il tendone dello stand gastronomico, il dirigente si è avvicinato al prete chiedendogli di desistere.

A questo punto, di fronte a 350 alunni sorpresi, il parroco del santuario si è allontanato contrariato e in tutta fretta con addosso ancora i paramenti che aveva già indossato. "Nella scuola primaria di Ospedaletto una quarantina di alunni non sono di confessione cristiana, nella scuola secondaria raggiungono la trentina. Gli insegnanti non se la sono sentita, come in passato, di lasciare questi alunni fuori dal tendone, per evitare discriminazioni. Quando ho saputo della loro scelta, ho ritenuto di chiedere al parroco il ‘piacere‘ di dare un saluto che comprendesse la storia religiosa del luogo, ma senza la preghiera. Lui si è risentito, forse anche offeso, e se n’è andato senza permettere alcun dialogo” ha spiegato il dirigente. La sua scelta però è stata contestata da alcuni  genitori e ha innescato la polemica. In accordo con tutti, quindi, dal prossimo anno si cambierà ancora. In occasione dell'appuntamento "inviterò genitori e alunni a partecipare a un momento di preghiera fuori dall’orario scolastico, pur sapendo che questo rompe una tradizione ormai consolidata" ha concluso il prete.

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