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Direzione Pd, Zingaretti: “Alle amministrative aperti a forze che vogliono tornare a dialogare”

Zingaretti, nella sua prima direzione da segretario, ha parlato anche delle elezioni europee di maggio: “Credo che alle elezioni Europee ci debba essere il simbolo del Pd e che la dicitura ‘Siamo europei’ debba essere presente nel simbolo, noi combattiamo per l’Europa contro il rischio dei sovranisti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Dobbiamo ricostruire una unità tra di noi, non unanimismo, ma uno sforzo collettivo con delle iniziative politiche in cui ci si sente parte di una stessa comunità che indichi una via al paese, dobbiamo credere in noi stessi". Così il segretario Pd Nicola Zingaretti nella prima direzione del partito convocata dopo la sua elezione. "Il Pd deve aprire due cantieri", il primo riguarda un proprio rafforzamento e il secondo una "rete di alleanze". Il governatore del Lazio ha indicato la necessità di una iniziativa politica sui "temi identitari a partire dal lavoro", nonché la necessità "di inventare una forma moderna della nostra forza". Dunque andrà definita "una agenda che favorisca un nostro radicamento sociale verso fasce di popolazione che non ci vedono più come loro riferimento, e lo si fa con battaglie politiche che ci facciano riconoscere". 

"C'è un ritorno di forze che vogliono tornare a dialogare e noi dobbiamo farci trovare aperti e pronti". Parlando di possibili alleanze in vista delle elezioni amministrative di primavera, Zingaretti cita Italia Comune di Pizzarotti e Pascucci, "che hanno fatto molti accordi in Italia come in Piemonte; ci sono le liste civiche legate a sindaci comunque argine allo sfondamento della destra: c'è +Europa, c'è Democrazia solidale, una nuova realtà che dobbiamo aiutare a consolidarsi e crescere perché sono una attrattiva a pezzi di elettorato in uscita dal centrodestra che non guardano a noi in primo luogo; c'è Campo Progressista. È il brodo in cui può lievitare una inaspettata risposta positiva di tante persone". Zingaretti si riferisce anche ai movimenti civici visti per esempio a Milano o a Torino.

"Alleanza – ha sottolineato – non significa convergenze che mettono indietro le lancette della scissione. Non è mio obiettivo e credo non lo sia nemmeno per Articolo 1 che va a un congresso per divenire un soggetto politico".

Quindi ha commentato il voto delle regionali in Basilicata: "Il voto delle ultime regionali ci consegna un nuovo bipolarismo tra un centrosinistra e una destra centro, che ci riconsegna una funzione storica. In Italia c'è una alternativa a Salvini e quella alternativa unica siamo noi e quello che dobbiamo costruire. Il voto conferma che abbiamo un nodo irrisolto – ha aggiunto – non aver trovato ancora parole, serietà per intercettare lo sfarinamento dell'elettorato di M5s, un lavoro difficile che ci impegnerà. Il quadro che ci si riconsegna è quello intanto di aver riottenuto un campo di gioco: una destra forte con un radicamento sociale, che sta portando il Paese al disastro, e il Pd che dobbiamo ricostruire con una alleanza che dobbiamo costruire".

Per quanto riguarda le elezioni europee di maggio secondo il segretario "È giusto che sia presente anche il simbolo di ‘Siamo europei' (il manifesto di Calenda ndr)" nel simbolo della lista aperta del Pd. "Noi dobbiamo proporre una novità, che è un Pd che si rimette in moto per le alleanze, costruisce una programma e una proposta politica per il rinnovamento dell'Europa", ha aggiunto. "È evidente che il sistema proporzionale ma con la soglia del 4% – ha detto il segretario del Pd – ci pone l' assillo di proposta nuova, diversa, aperta, e che nemmeno un voto vada disperso".

"Per ora non si sono realizzate le condizioni di una lista di soggetti politici che si mettono insieme ma noi dobbiamo andare avanti, noi dobbiamo essere quella forza più proiettata ad aggregare soggetti della società che si presenta come baluardo della rifondazione dell'Europa per salvare l'Europa. Rispetto +Europa – ha aggiunto – le scelte diverse che hanno fatto non viviamole contro di noi. Non è avversario, ma alleato". 

Zingaretti ha poi parlato del Congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo: "Nella società urta anche un radicalismo di questa destra. Rispetto all'evento di Verona, ho visto degli spot inquietanti, un passo indietro nella storia della civiltà". 

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