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Direzione Pd, Renzi apre alla coalizione di sinistra: “Non dobbiamo dividerci”

In direzione Pd, il segretario Matteo Renzi si scaglia contro i partiti di destra e cerca di ricompattare i suoi, aprendo a una coalizione di sinistra alle prossime elezioni politiche. “”Su sicurezza e lavoro dobbiamo fare una grande battaglia culturale contro i nostri avversari, che non sono quelli che se ne sono andati via di qui”, aggiungendo che la stessa discussione per l’approvazione del Rosatellum apre alla nascita di una coalizione.
A cura di Charlotte Matteini
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Aprendo la direzione del Partito Democratico, il segretario Matteo Renzi cerca di ricompattare il Pd ed eventuali alleati della coalizione di sinistra contro gli avversari di destra, facendo velatamente intendere di voler valutare l'offerta di dialogo avanzata dal fondatore di Campo Progressista, Giuliano Pisapia e forse anche con gli stessi scissionisti fuoriusciti dal Pd qualche mese fa: "Su sicurezza e lavoro dobbiamo fare una grande battaglia culturale contro i nostri avversari, che non sono quelli che se ne sono andati via di qui", ha dichiarato Renzi aprendo la relazione e ricordando inoltre che la stessa legge elettorale in discussione "chiama alla creazione della coalizione" e che "il Pd resta baricentro ma con il Rosatellum serve una coalizione più ampia".

"Gli altri partiti sono più in difficoltà di noi. La Meloni sui referendum per le autonomie, Salvini che su Instagram pubblica cose da mangiare, Berlusconi che riesce ad essere lunedì alfiere dell'Europa e il martedì alfiere del populismo. Anche i Cinque 5 sono in calo, anche se vanno presi sul serio. Non dobbiamo dividerci. Non dobbiamo rinunciare al confronto interno, ma da qui a inserire Tafazzi nel nostro pantheon ce ne passa. Sono il primo a farmi carico di questo, perché chi non gioca con la squadra fa fare goal agli avversari", ha proseguito il segretario del Pd.

"La conferenza programmatica di Napoli dovrà fare chiarezza sul nostro modo di procedere. Abbiamo preso un Paese in difficoltà e lo abbiamo portato fuori dalla crisi", ha puntualizzato Renzi, aggiungendo: "Non dobbiamo certo fare rievocazioni storiche ma questo Paese ha più posti di lavoro, il Pil cresce e i consumi aumentano. E dobbiamo essere orgogliosi di aver fatto cambiare strada all'Europa sull'austerity. E' una battaglia che dobbiamo rivendicare perché ha portato oltre 900 mila posto di lavoro in più".

Proseguendo, Renzi torna a rivendicare il bonus Irpef, i cosiddetti 80 euro in busta paga, sottolineando: "Non è una mancia elettorale come dice per esempio Salvini, sono uno strumento con il quale 10 milioni di italiani hanno visto aumentare la loro capacità di spesa e noi vogliamo aumentare quei soldi. Il Pd ha tutte le ragioni per presentarsi in campagna elettorale con grinta e coraggio, a testa alta. I risultati ottenuti sono il trampolino per il futuro. Il momento è semplice: o il Pd blocca il populismo o il populismo vince solo in Italia".

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