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Diciotti, Matteo Salvini: “Avrei accettato qualsiasi giudizio. Siamo una squadra”

Il vicepremier Matteo Salvini ha commentato così il voto della Giunta per le immunità di Palazzo Madama, che ha negato a maggioranza l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti: “Siamo una squadra. Al governo c’è una squadra, non ci sono dei singoli, quindi ringrazio per la fiducia alla squadra”
A cura di Annalisa Cangemi
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"Per me prima viene la difesa dei confini e la sicurezza della mia gente. I senatori hanno fatto e faranno le loro scelte. Avrei accettato qualunque risposta, consapevole del fatto che quello che sto e stiamo facendo lo facciamo per il bene del nostro Paese. Quindi ero e sono pronto a qualsiasi tipo di giudizio". Questo è il commento del ministro degli Interni, Matteo Salvini, a proposito della decisione della Giunta del Senato sul caso Diciotti, che ha stabilito di non concedere l'ok all'autorizzazione a procedere nei suoi confronti, grazie anche al voto del M5S, che ha votato per il ‘no' insieme a Lega, Fi e FdI, seguendo l'indicazione di voto che era stata data ieri dagli iscritti alla piattaforma Rousseau.

La Giunta per le Immunità del Senato non avallato quindi la richiesta del Tribunale dei ministri di Catania di poter processare Salvini con l'accusa di ‘sequestro di persona aggravato' per non aver fatto sbarcare per 5 giorni 177 migranti del pattugliatore della Marina militare italiana Diciotti. I voti a favore della proposta del presidente della Giunta Maurizio Gasparri sono stati 16, 6 i contrari: tutti i componenti 5S della giunta (6 e non 7 perché la vicepresidente Grazia D'Angelo questa notte ha partorito una bambina) hanno votato compatti. Hanno votato ‘sì' il Pd (4 componenti), Pietro Grasso (Leu) e Gregorio De Falco (Misto). Ora l'Aula del Senato avrà 30 giorni di tempo per esprimersi, entro il 24 marzo.

Il vicepremier leghista è intervenuto da Bari: "Siamo una squadra. Al governo c'è una squadra, non ci sono dei singoli, quindi ringrazio per la fiducia alla squadra". E ancora: "Per me cambia poco, lavoravo tranquillo e continuo a lavorare tranquillo. Per me – ha ribadito – il caso Diciotti non si è mai aperto. C'è tanto interesse giornalistico, ma io dormivo tranquillo e lavoro tranquillo. Rifarei domani mattina esattamente quello che ho fatto e i risultati mi daranno ragione: gli sbarchi sono scesi dai 5mila dell'anno scorso a 200 di oggi, aumentano le espulsioni, ci sono più controlli, meno reati".

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