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Diciotti, Di Maio: “Non ci faremo più mettere i piedi in testa sull’immigrazione”. Ue: “Le minacce non aiutano”

Scontro tra Di Maio e la Commissione europea sulla questione migranti e il caso Diciotti. “Non vogliamo essere presi in giro dagli altri paesi dell’Unione. Diamo 20 miliardi ogni anno all’Ue e ce ne rientrano poco più di 10. Vogliamo anche contribuire al bilancio, ma se c’è un progetto, una volontà di aiutarci in maniera reciproca. Altrimenti io con 20 miliardi altro che quota 100 per superare la Fornero, faccio quota 90 o 80… Non ci faremo mai più mettere i piedi in testa sull’immigrazione”, ha dichiarato il vicepremier. La Commissione ha prontamente replicato: “Le minacce non sono d’aiuto”.
A cura di Charlotte Matteini
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Si accende lo scontro istituzionale tra il governo italiano e la Commissione europea. Parlando del caso Diciotti, il vicepremier Luigi Di Maio ha lanciato una serie di avvertimenti all'Unione europea, avvertimenti che non sono stati ben accolti dalla Commissione. "L'Europa nasce intorno a principi come la solidarietà, se non è in grado di ridistribuire 170 persone allora ha un serio problema con i suoi principi fondativi", ha detto il vicepresidente del Consiglio, ospite di Agorà su Rai Tre. "Non vogliamo essere presi in giro dagli altri paesi dell'Unione. Diamo 20 miliardi ogni anno all'Ue e ce ne rientrano poco più di 10. Vogliamo anche contribuire al bilancio, ma se c'è un progetto, una volontà di aiutarci in maniera reciproca. Altrimenti io con 20 miliardi altro che quota 100 per superare la Fornero, faccio quota 90 o 80… Questo non significa che stiamo pensando a un Italexit, ma vogliamo ribadire che non ci faremo mai più mettere i piedi in testa sull'immigrazione. Perché i cittadini ci chiedono di far rispettare l'Italia", ha concluso il vicepremier.

Immediata la replica di Bruxelles alle parole di Di Maio e alle azioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Le minacce non sono d'aiuto e non porteranno a avvicinarsi a una soluzione per i migranti a bordo alla Diciotti", ha detto Alexander Winterstein. "In Europa le minacce non servono a niente e non portano da nessuna parte. Il solo modo per risolvere le cose in Europa è lavorare insieme in modo costruttivo e di buona volontà. Ed è quello che la Commissione cerca di fare da tempo. Gli Stati membri hanno sempre pagato il loro contributo al bilancio dell'Ue. C'è un chiaro obbligo legale che gli Stati membri hanno sempre rispettato".

Sulla questione Diciotti è intervenuto anche il cancelliere austriaco Kurz. Rispondendo a una domanda relativa alle affermazioni di Di Maio, Kurz ha dichiarato: "Do poco conto alle minacce, e specialmente a minacce del genere. Ma non sopravvaluterei una cosa del genere, non credo ci si arriverà", ha aggiunto il cancelliere.

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