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Pd, spunta senzadime.it, sito con favorevoli e contrari ad accordo con M5s: chiuso dopo poche ore

Una pagina online mette insieme le liste dei favorevoli, dei contrari e di coloro che non si sono ancora espressi sull’apertura di un dialogo dal Pd al M5s. Nel sito si leggono i nomi di chi ha già reso pubblica la sua opinione in vista del voto in direzione di domani. L’accusa: “Fa molto lista di proscrizione, andrebbe chiuso”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Una pagina intera dedicata alle scelte di tutti i membri della direzione del Partito Democratico, un sito internet in cui sono riportate le intenzioni di ogni esponente dem in vista dell’assemblea di domani che deciderà se sedersi al tavolo con il MoVimento 5 Stelle per aprire un confronto e cercare di far nascere un governo. Una direzione che dovrebbe esprimersi contro questa ipotesi, come dimostra anche un documento lanciato dai renziani e che proprio in queste ore viene firmato da gran parte dei parlamentari dem. L’obiettivo sarebbe dire no al confronto, ma senza procedere con una ‘conta’. Che invece è quello che in parte fa questo sito, senzadime.it, messo online dopo che lo stesso hashtag è stato più volte usato su Twitter negli scorsi giorni per dire no al dialogo con Luigi Di Maio. Una scelta che Ivan Scalfarotto, senatore del Pd, trova "inappropriata": "Al di là delle intenzioni fa molto lista di proscrizione, uno strumento estraneo alla nostra cultura. Andrebbe chiuso". Critico anche Dario Franceschini: "Quando in una comunità politica alla vigilia di una discussione seria che riguarda il partito e il Paese si arriva a questo, c’è qualcosa di profondo che non va". Alessia Morani, ancora, scrive su Twitter: "Non credo che queste iniziative facciano bene al Pd. Chi ha fatto questo sito è pregato di rimuovere liste di qualunque tipo. Quelle lasciamole ai grillini".

La pagina web è intitolata “La responsabilità di una scelta” e il suo creatore, l’utente Twitter Alberico De Luca, spiega in apertura del sito: “Il 3 maggio la direzione nazionale del Partito Democratico deciderà sull’accordo di governo con il Movimento 5 Stelle. In questa pagina raccogliamo l’orientamento di ogni singolo componente della direzione nazionale, sulla base delle dichiarazioni espresse sui social o a mezzo stampa. Perché l’informazione è un diritto, la trasparenza un dovere”.

Sul sito si leggono i nomi dei 28 esponenti della direzione non favorevoli all’accordo: tra loro ci sono alcuni nomi di spicco come Matteo Renzi, Emanuele Fiano, Lorenzo Guerini, Andrea Marcucci, Matteo Orfini, Matteo Ricci, Matteo Richetti, Ettore Rosato, Teresa Bellanova. C’è poi la lista dei favorevoli che finora risultano essere – secondo la pagina – solo otto, tra cui: Gianni Cuperlo, Michele Emiliano, Piero Fassino, Dario Franceschini, Andrea Orlando.

Ci sono poi i 178 membri della direzione che ancora non hanno espresso pubblicamente la loro opinione. E proprio a questi sembra rivolgersi l’utente di Twitter Alberico De Luca, cercando di avere una chiara risposta sulla loro posizione. In questa lista rientrano molti ministri del governo uscente come Maria Elena Boschi, Luca Lotti, Valeria Fedeli, Marco Minniti, Marianna Madia, Roberta Pinotti, Claudio De Vincenti, Graziano Delrio. Ma anche presidenti di regione come Nicola Zingaretti e Vincenzo De Luca, oltre al fondatore del Pd Walter Veltroni.

Il documento dei renziani

I renziani cosiddetti moderati hanno proposto un documento in vista della direzione di domani, con l’obiettivo di mandare un messaggio: no al dialogo ma allo stesso tempo nessuna conta interna al Pd su questo voto. L’iniziativa è partita da Lorenzo Guerini con lo scopo di ottenere una “pacificazione” tra i dem. Nel documento si legge: “Siamo parlamentari eletti con il Pd e membri della Direzione, proveniamo da storie e percorsi diversi. Pensiamo che tre punti chiave ci uniscano in modo forte. Primo, crediamo dannoso fare conte interne nella prossima Direzione. È più utile riflettere insieme sulla visione che ci attende per le prossime sfide e sulle idee guida del futuro del centrosinistra in Italia. Secondo, crediamo che lo stallo creato dal voto del 4 marzo sia frutto dell'irresponsabilità del Centrodestra e del Movimento Cinque Stelle che con la loro campagna elettorale permanente hanno messo e stanno continuando a mettere in difficoltà il nostro Paese. Terzo, crediamo che il Pd debba essere pronto a confrontarsi con tutti, ma partendo dal rispetto dell'esito del voto: per questo non voteremo la fiducia a un governo guidato da Salvini o Di Maio".

Secondo quanto emerso, questo documento sarebbe stato firmato già da 77 deputati (su 105) e da 39 senatori (su 52). Per un totale di almeno 120 firme su 209 componenti della direzione. “Questo vuole essere un appello a trovare l’unità e a rifiutare la tentazione di una conta in direzione – spiega Guerini -. Nulla più. La parte più importante del documento per me è questa. Dopodiché è chiaro che in questo spirito il documento deve essere ed è assolutamente aperto al contributo di tutti, senza nessuna chiusura o reticenza. Lo sforzo che vorrei tutti mettessimo in campo è solo questo: lavorare per non dividerci, per ricercare invece le ragioni e la forza della nostra unità”.

Aggiornamento: Dopo le polemiche l’ideatore del sito ha deciso di cancellare i nomi degli esponenti riportati nelle liste, sostituendoli con un semplice ‘Omissis’. “Il Pd – si legge ora sulla pagina web – non è una società privata come la Casaleggio Associati. È un partito plurale, aperto, in cui tutti i membri della direzione nazionale esprimono la loro legittima idea. Alcuni esponenti del Pd hanno chiesto di chiudere questo sito che si limita a riportare opinioni espresse pubblicamente. Era ispirato a un principio di trasparenza democratica nelle scelte fondamentali che connotano la vita nazionale. Non intendeva divedere il partito, ma informare gli elettori”.

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