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Di Maio: “Tv tradizionali hanno i giorni contati, ma la prossima Netflix può essere italiana”

Il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio invia un messaggio a Rai e Mediaset: “Le tv tradizionali hanno i giorni contati, ma la prossima Netflix può essere italiana”, afferma spiegando che le televisioni devono rinnovarsi per sopravvivere e che il Paese deve investire nel futuro per poter sperare che nascano prodotti di successo italiani.
A cura di Stefano Rizzuti
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Un messaggio chiaro, rivolto a quelle che definisce “tv tradizionali”, quello che il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio invia attraverso il suo profilo Facebook e con un post sul blog delle Stelle. “Le tv tradizionali hanno i giorni contati, ma la prossima Netflix può essere italiana”, riassume il senso del suo discorso in una sorta di slogan Di Maio su Facebook. Un messaggio che arriva da ministro dello Sviluppo economico con delega alle telecomunicazioni. Il discorso del ministro nasce da un report sul futuro della televisione pubblicato da Morgan Stanley: “In Italia al momento Netflix ha una penetrazione stimata attorno al 6%, ma cresce a un ritmo del 3% l'anno e quindi raggiungerà il 20% in 5 anni. Quello sarà il punto di non ritorno che in America ha coinciso con il declino del consumo della tv tradizionale”.

La previsione, secondo Di Maio, è che nei prossimi cinque anni “gli operatori tradizionali italiani ed europei avranno un calo degli utili del 40%”. Il vicepresidente del Consiglio spiega il suo discorso anche con altri dati: “Pensate che una volta che Netflix entra in una casa, il consumo di tv tradizionale cade del 16-30%. Per di più è finita la crescita della pubblicità, che rappresenta tra il 50 e il 90% dei ricavi delle tv tradizionali. Se proiettate questi dati nel tempo è chiaro cosa succederà”.

A questo punto Di Maio spiega quali siano le sue idee sul tema:

Davanti a questo scenario, come ministro dello Sviluppo Economico con delega alle telecomunicazioni, dico che è tempo che in Italia si inizi ad anticipare il futuro e a fare investimenti che vanno nell'ottica delle nuove tecnologie e non di quelle vecchie. È fondamentale il 5G ad esempio, la banda larga, ma è anche fondamentale incentivare la fornitura di quei servizi che possono essere di supporto alle piattaforme di oggi e nel medio e lungo periodo investire in nuovi modelli di business e nuove tecnologie per sviluppare a casa nostra le piattaforme del futuro. Se la prossima Netflix sarà italiana dipende dagli investimenti che facciamo oggi. Penso a dare un'opportunità alle giovani imprese che si occupano della creazione di nuovi format e di contenuti multimediali, a quelle che realizzano applicazioni in questo settore, a quelle che inventano da zero nuove tecnologie. In definitiva a stimolare creatività e competenze tecnologiche in questi ambiti. Un prodotto italiano di successo diffuso su Netflix o piattaforme simili sarebbe un volano importante per far conoscere il nostro stile di vita e per far ripartire la nostra industria culturale. Se riusciremo anche a sviluppare delle piattaforme italiane che hanno successo mondiale sarà un ritorno incredibile su tantissimi fronti. Su questo devono interrogarsi anche le grandi aziende culturali del Paese, in primis Rai e Mediaset. Per loro sarà fondamentale riuscire a rinnovarsi con nuove persone e nuove idee, pensando a nuovi prodotti e inserendosi in una logica completamente diversa da quella seguita fino ad oggi. In particolare in Rai deve iniziare a trionfare il merito e a entrare aria nuova. Il primo passo è la fine della lottizzazione da un lato e la pretesa di avere editori puri dall'altro.

Per la Rai le parole di Di Maio sembrano essere significative, soprattutto dopo quelle di Beppe Grillo degli scorsi giorni: il fondatore del M5s ha parlato di due reti del servizio pubblico sul mercato e una senza pubblicità. Le parole del vicepresidente del Consiglio potrebbero in parte seguire la direzione di grandi cambiamenti che Grillo ha anticipato a modo suo. “Una cosa è sicura – conclude Di Maio -: è un momento di grandi cambiamenti e quindi di enormi opportunità. Con investimenti oculati e un serio indirizzo politico le coglieremo e saremo protagonisti”.

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