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Di Maio: “Rimarremo nella Nato e con gli Usa, ma siamo anche interlocutori della Russia”

Luigi Di Maio, candidato premier del M5s, durante il suo viaggio negli Stati Uniti ha precisato che il MoVimento non è filorusso, ma ritiene Mosca un “interlocutore storico”. L’alleanza con Nato e Usa “non è mai stata messa in discussione”. E sul fisco aggiunge: “Penso a una manovra shock per abbassare le imposte sulle imprese attingendo anche a risorse in deficit”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il viaggio negli Stati Uniti del candidato alla presidenza del Consiglio del M5s Luigi Di Maio ha fatto emergere qualche similitudine tra le idee politiche del MoVimento e quelle propagandate dal presidente Usa Donald Trump. Di Maio, infatti, ha lanciato una proposta che si avvicina alla riforma fiscale di Trump: “Penso a una manovra shock per abbassare le imposte sulle imprese attingendo anche a risorse in deficit”. “Qui con un po’ di deficit abbassano le tasse alle imprese per far correre l’economia e con quei soldi ripagano il debito creando valore”. E anche in Europa un’operazione del genere è possibile, secondo quanto dichiarato dal leader M5s in un’intervista a Repubblica: “L’Europa lo ha consentito a Francia e Germania, chiederemo lo faccia anche con noi. E vogliamo tagliare il costo del lavoro con misure particolari per chi fa innovazione”. “Noi diciamo che per riuscire a invertire la tendenza serve fare deficit per ripagare il debito con investimenti produttivi”.

Di Maio si è soffermato sui rapporti internazionali che il M5s vuole tessere, sottolineando le sue idee durante gli incontri avuti a Washington. Incontri con esponenti non esattamente di spicco dell’amministrazione statunitense. In primis il vice assistente segretario del dipartimento di Stato Usa, Conrad Tribble. E poi il majority whip della Camera dei rappresentanti Steve Scalise. “Mi hanno chiesto in molti che legami abbiamo con i partiti di estrema destra emergenti in Europa – scrive Di Maio in un post pubblicato sul blog di Grillo -: ho risposto che non abbiamo e non vogliamo avere nulla a che fare con Le Pen e compagnia”. E sulle alleanze internazionali aggiunge: “Il nostro programma non ha mai messo in discussione la Nato e l’alleanza con gli Stati Uniti. Siamo interlocutori storici della Russia, non crediamo che le sanzioni siano uno strumento efficace, ma lo storytelling che ci dipinge come filorussi è falso”.

Il candidato premier del M5s ribadisce che il MoVimento “non è isolazionista né filorusso. al contrario ci interessa avere più relazioni internazionali e interlocutori possibili, come è sempre stato per il nostro Paese, in un'ottica in cui gli Usa sono e resteranno uno dei nostri principali alleati e la Russia un nostro interlocutore storico. Ho spiegato che non mettiamo in discussione la nostra permanenza nella Nato, ma vogliamo che la nostra voce venga ascoltata perché le cose che non ci vanno bene sono molte e si possono cambiare”.

Di Maio esclude una uscita dall’Ue, “ma riteniamo sacrosanto mettere in discussione i trattati economici che fino ad oggi ci hanno impedito di fare investimenti a deficit, perché questa è l’unica strada per sviluppare il nostro progetto di innovazione tecnologica e tornare a crescere”.

Sull’incontro avvenuto al Dipartimento di Stato Usa il leader del M5s racconta di aver “detto che il giorno dopo il voto, se saremo primi, troveremo convergenze in Parlamento sui temi e avremo una squadra di governo pronta. Ho spiegato che è diverso dalla Sicilia, a livello nazionale Berlusconi non potrà trarre vantaggio dai signori delle preferenze”. Ma per queste convergenze – sottolinea ancora – “non ci sono scambi di poltrone in vista, sentiranno la responsabilità di fare un governo a questo paese. Lo chiederanno i cittadini e dipenderà dalla forza dei risultati”.

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