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Elezioni politiche 2018

Di Maio, “Pronto a sfidare gli altri candidati premier alle prossime politiche”

Luigi Di Maio risponde a tono a Renzi, intervenuto a La7 in quello che doveva essere un confronto tra i due leader: “Forse Renzi deve elaborare il lutto”. E si riferisce al risultato del Pd alle elezioni regionali in Sicilia. Di Maio si dice pronto ad affrontare in futuro un confronto tv con i candidati premier degli altri schieramenti, perché per lui Renzi non è più il primo antagonista.
A cura di Annalisa Cangemi
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Luigi Di Maio risponde a tono a Renzi: "È una sciocchezza. Ho preso atto di quello che era accaduto in Sicilia dove il Pd ha preso una batosta clamorosa. Forse Renzi ha ancora bisogno di elaborare il lutto". Matteo Renzi durante la trasmissione "Di Martedì" ieri sera ha cercato di metterlo alle corde, commentando con scherno l'assenza del candidato del M5S al confronto tv che lui stesso aveva sollecitato. Di Di Maio Renzi dice che è stato poco serio, pur essendo un candidato premier: avebdo provocato non poteva tirarsi indietro.

Di Maio si è ritirato all'ultimo momento, e la motivazione che ha dato riguarda la batosta presa dal Pd alle regionali in Sicilia, che, secondo il pentastellato, significa una cosa sola: Renzi non è più l'avversario numero uno per le elezioni nazionali. In un'intervista al Corriere Di Maio ribatte sul punto e rilancia: "Sono pronto a confrontarmi con i candidati premier degli altri schieramenti ammesso che riescano a trovarsi d’accordo su chi siano". Mossa strategica o meno, il leader del M5S ha capito si essere in vantaggio (in Sicilia il M5S è risultato il primo partito), e non ha voluto concedere una chance di rimonta a Renzi, che ieri sera durante l'intervista è riuscito a glissare su tutte le domande, a partire dalla discussione della sua premiership. Non specifica quale leader sfiderebbe al momento, e non entra nel merito della sfida. Nonostante Berlusconi abbia già indicato proprio il M5S come primo competitor.

Per Di Maio quella in Sicilia, dove Giancarlo Cancelleri è arrivato secondo, non è stata una gara persa: "Il risultato in Sicilia dimostra che il Movimento sta lavorando bene". Quel 35% dà la giusta spinta al M5S per puntare al 40% alle politiche: "In 5 anni abbiamo raddoppiato i voti". Si dice soddisfatto, soprattutto, dice, perché il Movimento ha corso da solo, senza le "ammucchiate" che ci sono state a destra e a sinistra.

Poi parla dell'avviso di garanzia al sindaco di Torino Chiara Appendino, per i fatti di piazza san Carlo. Ricorda che il capo di gabinetto è stato mandato via per una multa, perché quel comportamento non era in linea con i principi del Movimento, ma, aggiunge "Nel caso di Chiara parliamo di accuse che derivano da un fatto di cui non è diretta responsabile. Ha tutto il nostro sostegno". 

Il post su Facebook sul deputato siciliano Cateno De Luca

"Alle prossime elezioni politiche corriamo il serio rischio che l'emergenza legalità che abbiamo denunciato in Sicilia diventi un'emergenza nazionale" – è l'affando di Luigi Di Maio – "Grazie ad una legge elettorale incostituzionale che favorisce le ammucchiate, il centrodestra di Berlusconi, Salvini e Meloni avrà gioco facile nell'imbarcare nuovamente una schiera di impresentabili e farli eleggere in Parlamento: non si sono fatti scrupoli in Sicilia, non se ne faranno a livello nazionale". Lo afferma, su Facebook, il candidato premier del M5S commentando l'arresto del neodeputato Ars Cateno De Luca. "Il centrodestra, con la complicità di gran parte dei media, se n'è fregato e oggi a causa della loro indifferenza e della loro arroganza i siciliani si ritrovano con un'assemblea regionale che non ha ancora cominciato a lavorare ma è già infangata da questo arresto. L'unico modo per impedire che il Parlamento diventi la casa degli impresentabili, è scegliere il M5S, l'unica forza politica che ha il coraggio e la forza di correre da sola". 

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