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Elezioni politiche 2018

Di Maio: “Prima del voto presenteremo la squadra dei ministri”

Di Maio in un’intervista ha spiegato che l’ipotesi di tornare al voto dopo le elezioni è una strada che non intende vagliare: “Questa è la volontà di Berlusconi e Renzi: noi proviamo con un appello pubblico”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Presenteremo la squadra dei ministri a giorni, qualcosa che non è mai successo prima nella storia di questa Repubblica. Sarà una squadra di persone capaci che metteranno nella loro azione politica anche i loro cuori non solo il saper fare i conti, ci vuole umanità per gestire la cosa pubblica". Lo ha detto il candidato premier dei 5 stelle Luigi Di Maio chiudendo il suo intervento all'incontro elettorale di ieri sera a Torino per presentare i candidati piemontesi grillini alle prossime elezioni.

"Il nostro è un programma articolato con tutte le coperture economiche richieste. Io sono il candidato del Movimento 5 stelle ma mi chiedo chi siano gli altri candidati: Berlusconi è ineleggibile, Meloni e Salvini continuano ad autocandidarsi, Renzi è meglio che non lo dica troppo perché ogni volta che lo ricorda il suo partito scende nei sondaggi per cui un giorno sembra che il candidato sia Minniti, l'altro Gentiloni". Rivolgendosi al pubblico ha poi chiesto un voto "per cambiare e realizzare i programmi attesi da trent'anni. Se non raggiungeremo la maggioranza comunque non lasceremo il Paese nel caos, cercando di coinvolgere i partiti sui vari temi".

E oggi in un'intervista su La Stampa ha ripetuto che se il M5S otterrà la maggioranza assoluta governerà da solo: "Se no, consapevoli di essere la prima forza politica, non lasceremo l'Italia nel caos creato da questa legge elettorale".  Luigi Di Maio, spiega che non intende rinunciare alla presidenza del Consiglio, "ma sono importanti le convergenze: non pretendiamo dal presidente della Repubblica il mandato solo perché siamo la prima forza politica, ma vogliamo creare le condizioni affinché il presidente possa constatare l'esistenza di una maggioranza intorno a un programma di lavori". Nella squadra di governo "vogliamo mettere persone giuste al posto giusto", spiega Di Maio, secondo cui non ci sono alternative: "queste persone o dialogano con noi per un governo, o è complicato trovare il 51%". Non intende insomma tornare al voto dopo le elezioni del 4 marzo: "Questa è la volontà di Berlusconi e Renzi: noi proviamo con un appello pubblico".

Sull'ipotesi di un governo della coalizione di centrodestra ha detto: "il presidente Mattarella che dà l'incarico a uno schieramento che non ha la maggioranza non ce lo vedo. La coalizione di centrodestra si sfalderà la sera delle elezioni, quando realizzerà di non avere il 51%". Nell'intervista Di Maio ha spiegato poi che l'Europa non deve temere il M5S: "Berlusconi ha in pancia gli alleati degli estremisti di destra europei", dice, riferendosi a Salvini.

Sul rapporto deficit/Pil, "la nostra volontà è fare deficit ma non per forza sforando il 3%". E a proposito dei problemi nelle liste, "sul tema massoneria stiamo parlando di tre casi subito messi fuori, a cui farò causa per danno d'immagine", dichiara il leader pentastellato. E sui furbetti dei rimborsi, "abbiamo molta fiducia che il presidente della Corte d'appello possa non convalidare la proclamazione. Noi vorremmo procedere per danno d'immagine anche verso di loro, ma se rinunciano alla proclamazione la chiudiamo qui".

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