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Di Maio: “Nei collegi uninominali candideremo volti noti, imprenditori, militari e attori”

Di Maio parla di “molte sorprese e molti nomi noti che faranno tremare i polsi degli avversari” nei collegi uninominali per le prossime elezioni politiche: “Ci sono persone dal mondo delle forze armate, dell’imprenditoria, dall’università, attori impegnati su temi sociali”.
A cura di Stefano Rizzuti
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I candidati ai collegi uninominali in vista delle elezioni politiche del 4 marzo del Movimento 5 Stelle verranno dal mondo delle forze armate, dell’imprenditoria, dell’università, ma saranno anche “attori impegnati su temi sociali”. Ad assicurarlo è il candidato alla presidenza del Consiglio del M5s Luigi Di Maio. Secondo il capo politico del Movimento questi nomi “non faranno stare sereni” gli avversari e in particolare il Pd.

Di Maio parla ancora di “molte sorprese, molti nomi noti che faranno tremare i polsi degli avversari”. E racconta, in un’intervista a Radio 105 Matrix: “Sono persone che stanno ricevendo telefonate dai leader degli altri partiti che stanno dicendo ‘ti prego non ti ricandidare con il M5S’ che mi rovino. Tra qualche giorno li presenterò tutti insieme”.

Ma il M5s ha incassato anche il no di Milena Gabanelli: l’ex giornalista Rai ha rivelato questa sera a Otto e Mezzo che ha ricevuto la proposta di candidarsi dal Movimento a Bologna, dopo aver avuto una simile richiesta anche da parte della Lega in passato. Ma ha deciso in entrambi i casi di declinare l'offerta.

Reddito di cittadinanza solo per chi cerca lavoro

Di Maio parla anche del reddito di cittadinanza proposto in questa campagna elettorale come tema cardine per il Movimento: “Il reddito non darà soldi a chi vuol stare seduto sul divano. Dovrà, per il breve periodo in cui avrà il contributo, formarsi e dare 8 ore di lavoro gratuito allo Stato. Dal secondo anno il reddito di cittadinanza inizia a scalare, perché la persona viene reinserita nel mondo del lavoro”. E le coperture, secondo il capo politico del M5s, verranno da “17 miliardi di spesa improduttiva e dalla tassazione sul gioco d’azzardo e sui concessionari autostradali”. Inoltre il capo politico del M5s torna sulla sua proposta in tema di previdenza: “Non ci saranno pensioni minime sotto i 780 euro a testa”.

‘Mai chiesto dimissioni a sindaci indagati’

C’è indagine e indagine – afferma ancora Di Mano in tema di politici coinvolti in inchieste giudiziarie -. Nel nostro codice etico è previsto che un condannato in primo grado si debba dimettere ma se durante l'indagine emergono fatti gravi per me la condotta è sanzionabile. Non abbiamo mai chiesto le dimissioni di sindaci di altri partiti per atto dovuto perché indagati. Il compito della politica è fare da filtro interno e guardare le carte e sanzionare comportamenti indecenti senza aspettare dieci anni per la fine del processo”.

‘Governo M5s non è shock, programma anche con Enel ed Eni’

Luigi Di Maio sostiene che un eventuale governo a guida M5s non sarebbe “uno shock” e spiega questa affermazione sottolineando che “il nostro programma energetico, per esempio, è stato discusso con Enel ed Eni. Il nostro sarebbe un governo che finalmente si mette insieme con tutti gli apparati Paese per remare tutti nella stessa direzione”. “Al governo – aggiunge Di Maio – tagliamo sprechi e privilegi in politica e nella pubblica amministrazione e abbiamo la credibilità per fare questa promessa perché io mi sono tagliato lo stipendio, ho rinunciato al vitalizio, non ho mai preso l'auto blu”.

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