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Deve assistere il marito gravemente malato: i colleghi le regalano tre anni di ferie

Per assistere il marito colpito da un infarto e in coma, la donna aveva consumato tutte le ferie e i permessi a sua disposizione. I colleghi le hanno dato una mano regalandole le proprie ferie ma quando è partita la gara di solidarietà nemmeno loro si aspettavano di arrivare alla cifra record di 3 anni di ferie.
A cura di Antonio Palma
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Dopo l'improvviso malore che ha colpito il marito, aveva messo anima e corpo nel sostenerlo durante le continue cure necessarie tanto da aver consumato in poco tempo tutte le ferie e i permessi  a sua disposizione. Una tragedia nella tragedia visto che l'uomo resta grave e lei per stargli vicino avrebbe dovuto perdere il suo lavoro. In suo soccorso però sono arrivati centinaia di colleghi che, con una iniziativa senza precedenti in quella azienda, hanno deciso di donarle le loro ferie accumulate arrivando alla cifra record di tre anni. Come racconta La Repubblica,  è il gesto di generosità dei lavoratori della Skf di Airasca, nel Torinese, nei confronti di una loro collega di 45 anni

"Sono entrambi nostri colleghi, il gesto di aiutarli in questo modo è venuto spontaneo", hanno raccontato i lavoratori" spiegando che anche il marito della donna era loro amico e che per questo nessuno si è tirato indietro al momento del bisogno. Il calvario della 45enne è iniziato ad aprile quando durante una cena il marito 49enne  ha avuto un arresto cardiaco. I medici sono riusciti a salvarlo ma purtroppo l'uomo non si è ancora risvegliato dal coma. La donna, che è rimasta sempre al suo fianco, rischiava ora di perdere il lavoro perché l’azienda non avrebbe avuto la possibilità di conservarle il posto per così tanto tempo.

Ecco allora l'aiuto degli oltre 800 dipendenti, di cui 500 operai, che si sono privati di un po’ di riposo per sostenere la collega. Tutti hanno aderito all'iniziativa su base volontaria, chi donando da poche ore chi intere settimane. La donna  ora può usare questi giorni in base alla sua paga, dunque un’ora ceduta da un impiegato vale un po’ più di una sua ora normale per un totale di più di 3 anni. "Abbiamo scoperto una disponibilità inaspettata, non ci aspettavamo che tanti colleghi avessero un cuore così grande. È stato anche un modo per apprezzarci di più" hanno spiegato i suoi colleghi.

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