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Derubato a Venezia, scrive al ladro: “Sto morendo, era l’ultimo viaggio con mia moglie”

Un turista americano in vacanza con la moglie a Venezia è stato derubato da qualcuno su un vaporetto. Gli hanno portato via soldi, documenti e carta di credito. L’uomo ha consegnato alle forze dell’ordine una lettera in cui si rivolge al ladro: “Prego per te affinché tu ti allontani da questo peccato che ferisce le persone innocenti”.
A cura di Susanna Picone
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Aveva scelto l’Italia, e in particolare la città di Venezia, per trascorrere quella che sapeva sarebbe stata l’ultima vacanza in compagnia di sua moglie, ma appena arrivato nella splendida città lagunare è stato preso di mira da un ladro che inevitabilmente gli ha rovinato il viaggio. Qualcuno gli ha portato via il borsello con i soldi, i documenti e la carta di credito compromettendo il suo soggiorno in Italia. Dopo lo spiacevole episodio il turista derubato, uno statunitense che si chiama Michael Veley, ha deciso di scrivere una lettera che ha consegnato alle forze dell’ordine. Una lettera scritta a mano in cui il turista si rivolge direttamente a chi lo ha derubato. “So che probabilmente non leggerai questo testo e non te ne importerà neanche nulla — così Veley nella lettera —. Noi siamo arrivati nella tua bellissima città il 14 luglio, alle 14. Sul vaporetto numero 1 sono diventato la tua prossima vittima”.

Il turista, malato terminale, scrive di perdonare il ladro – E ancora: “Sono malato di cancro – scrive il turista – e sto per morire. Questo è il mio ultimo viaggio con mia moglie”. “Mi hai lasciato senza soldi e senza carta di credito — ha aggiunto l’americano in vacanza a Venezia —. Immagina anche solo per un istante quello che questo causa alla tua vittima”. Dopo il furto Michael Veley ha sporto denuncia al posto interforze di piazza San Marco ma nella sua lettera dice, nonostante tutto, di perdonare chi gli ha rovinato la sua ultima vacanza: “Ho pregato per perdonarti e prego per te affinché tu ti allontani da questo peccato che ferisce le persone innocenti. Ti perdono”.

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