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Dermatologo della TV a processo per omicidio: sviene davanti alle immagini del corpo della moglie

Matteo Cagnoni, dermatologo della Tv, è accusato di aver ucciso sua moglie Giulia a bastonate in faccia nella villa di famiglia. Per la prima volta in aula ha assistito alla proiezione del video che mostra la cruenta scena del crimine e il corpo massacrato della giovane moglie.
A cura di Angela Marino
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Non ha retto alla vista di quel corpo martoriato dai colpi. Matteo Cagnoni, dermatologo romagnolo noto per le sue comparsate in TV e oggi imputato al processo per l'omicidio della moglie Giulia Ballestri è svenuto davanti alle immagini della scena del crimine. Nelle precedenti udienze del processo celebrato davanti alla Corte d'Assise di Ravenna, il medico 53enne si era sempre mostrato controllato e attento, fino al punto da prendere appunti mentre l'accusa parlava. Questa volta, però, la natura delle immagini che gli sono state sottoposte lo ha sconvolto. Mentre assisteva alla proiezione del video della Scientifica girato sul luogo del ritrovamento del corpo, la villa di famiglia in via Padre Genocchi, a Ravenna, il medico si è accasciato a terra. Partendo dal ballatoio della villa, le immagini mostrano i luoghi in cui Giulia è stata picchiata a bastonate e trascinata, fino ad arrivare allo scantinato dell'edificio, dove il corpo brutalizzato è stato scaraventato, seminudo.

L'omicidio di Giulia Ballestri, 39 anni, risale alla mattina del 16 settembre 2016. Il suo corpo è stato scoperto due giorni dopo che il fratello ne aveva denunciato la scomparsa. La polizia lo ha trovato nella villa disabitata nel centro di Ravenna, mentre Matteo Cagnoni, trasferitosi con i figli nella casa del padre a Firenze, fuggiva alla vista delle forze dell'ordine. L'uomo è stato immediatamente arrestato e accusato di aver ucciso la consorte, con la quale era in procinto di separarsi. Da un anno Giulia frequentava un'altra persona e a scoprirlo era stato proprio suo marito attraverso un investigatore privato. Cagnoni è stato accusato anche di stalking per aver messo sotto controllo il telefono della moglie e aver piazzato dei microfoni nella sua auto. Secondo la ricostruzione dell'accusa il dermatologo avrebbe condotto la moglie nella villetta con il pretesto di mostrarle dei quadri e lì l'avrebbe uccisa. Cagnoni, difeso dal penalista Giovanni Trombini, si è sempre professato innocente.

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