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Delrio: “Non è detto che Renzi sia il candidato premier, no a intese con destra e M5s”

Graziano Delrio non esclude che l’eventuale presidente del Consiglio espresso dal Pd, in caso di vittoria elettorale, possa essere diverso da Matteo Renzi: “Noi giochiamo di squadra e questa legge non prevede l’indicazione del candidato premier”. Il ministro dei Trasporti chiude a possibili intese post-voto con centrodestra e M5s, ma non esclude un dialogo con LeU.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio mette in dubbio la possibilità che, in caso di vittoria elettorale del Pd, sia Matteo Renzi il presidente del Consiglio. Secondo Delrio, che ha parlato in un’intervista rilasciata a la Repubblica, non è detto che il Pd indicherà Renzi come possibile premier, nel caso in cui il voto del 4 marzo sia favorevole ai dem. “Saranno i numeri a dire cosa succederà dopo, parlarne ora non ha senso”, dice Delrio. Ma intanto elogia Renzi: “Continua a parlare della squadra. Se ascolto le sue parole devo dire che mi sembra generoso, non pone la sua persona come un ostacolo”.

Il ministro dei Trasporti spiega che il presidente del Consiglio verrà deciso dal presidente della Repubblica “sulla base del voto e dei rapporti di forza parlamentari”. Intanto, in vista del voto Delrio lancia un messaggio agli elettori: “Tocca a loro scegliere se vogliono un uomo del Pd, Di Maio o uno che indicherà Berlusconi”. “Noi giochiamo di squadra – aggiunge – non siamo come il centrodestra dove c’è solo Berlusconi. E d’altra parte questa legge elettorale non prevede l’indicazione del candidato premier”.

Escluse alleanze con destra e M5s, possibile con LeU

Delrio esclude un’alleanza con il centrodestra dopo le elezioni: “Non condividiamo nulla. Non vedo come potremmo mai accordarci dopo il voto con questa destra che pensa di favorire i ricchi con la flat tax. Questi pensano che per difendere i confini dal terrorismo serve il filo spinato sulle Alpi. L'appoggio della Le Pen a Salvini dice che la Lega si è trasformata in un partito sovranista”. Poi Delrio prende come esempio l’episodio di Como, definito “molto grave, come quelli di matrice neofascista”: “Ci raccontano di una destra pericolosa. L'Italia va ricucita, non deve bollire con una pentola a pressione. Dai pensieri cattivi nascono parole cattive e, poi, azioni cattive. Ha ragione Mattarella: alle elezioni nessuno deve limitarsi a guardare”.

Delrio non prende neanche in considerazione una alleanza con il MoVimento 5 Stelle: "Da sempre ho considerato positivo l'eventuale percorso di maturazione dei grillini. Vedo però che hanno proposte variabili: dentro e fuori dall'euro, con o contro i vaccini… Cambiano linea in base all'uditorio. Con loro non si può amministrare”.

Al contrario, il ministro dei Trasporti lascia aperta la possibilità di tornare a governare con la sinistra di Liberi e Uguali: “Se per risolvere i problemi dei cittadini, le proposte di LeU e della coalizione del Pd avranno una convergenza, andando incontro alle esigenze dei cittadini allora si ragionerà, ma discuterne ora è un esercizio inutile”. Il ministro, infine, annuncia che probabilmente si candiderà nel collegio uninominale di Reggio Emilia: “È giusto che i ministri si candidano nei collegi, io spero di correre a Reggio Emilia”.

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