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Def, Renzi: “Quando i mercati vanno male sono le famiglie con il mutuo a pagare il conto”

Nella sua enews Matteo Renzi commenta anche i dati sull’occupazione: “Noi abbiamo fatto delle misure, dal JobsAct al Piano Industria 4.0. Dagli 80 euro alla diminuzione delle tasse. Le conseguenze le vediamo oggi nei dati Istat: per la prima volta dopo anni la disoccupazione scende sotto il 10%”.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ex segretario del Pd Matteo Renzi torna a parlare della nota d'aggiornamento al Def. Nella sua enews l'ex premier commenta anche i dati sull'occupazione: "Noi abbiamo fatto delle misure, dal JobsAct al Piano Industria 4.0. Dagli 80 euro alla diminuzione delle tasse. Le conseguenze le vediamo oggi nei dati Istat: per la prima volta dopo anni la disoccupazione scende sotto il 10%". 

"Il Governo ha approvato il Def, documento che indica le linee di finanza pubblica per il prossimo anno. Lo ha fatto con Di Maio e i suoi che si sono spenzolati dal balcone di Palazzo Chigi urlando ‘Vittoria'. Sotto il palco, come ragazze pon-pon, i soli parlamentari grillini, che applaudivano felici con le loro bandiere". Secondo l'ex leader del Pd la scena ha fatto apparire l'Italia come un Paese "in mano a degli irresponsabili".

 "Il Financial Times, il primo giornale letto dagli investitori in tutto il mondo, l'ha messa così" – ha aggiunto – "Il giorno dopo, infatti è crollata la borsa, è schizzato lo spread. E ancora mancano i giudizi delle agenzie di rating da cui dipende la tenuta del nostro sistema finanziario". E ha sottolineato: "Parliamoci chiaro: non è vero, come dicono i demagoghi, che una cosa è fare l'interesse dei mercati, una cosa è fare l'interesse dei cittadini. Quando i mercati vanno male, i miliardari diventano ancora più miliardari. Sono le famiglie che hanno un mutuo che pagano il conto. Sono i consumatori e i lavoratori che soffrono, non i miliardari".

Renzi è tornato poi sulle polemiche per l'elezione del dem David Ermini a vicepresidente del Csm: le parole di Luigi Di Maio sono per l'ex premier un "attacco alle istituzioni".

E ha spiegato: "Sono preoccupato per i costituzionalisti italiani. Di Maio urla che l'elezione del VicePresidente del Csm è un complotto di Renzi e del Pd. Allucinante".

"David Ermini è stato eletto al Csm anche coi voti del Movimento 5 stelle (723 parlamentari!). Oggi Di Maio grida al complotto, ma in Aula lo ha votato anche lui. Un complotto a sua insaputa? Ermini è diventato vice-presidente del Csm grazie al voto dei togati. Che a loro volta sono stati eletti dai giudici di tutta Italia. I togati dovevano scegliere tra due professionisti del diritto: uno eletto dal Pd, uno scelto dalla Piattaforma Rousseau. Non è pensabile dire che se vince Rousseau è democrazia, se vince uno del Pd è complotto". Peraltro, ha continuato Renzi, "tutte queste decisioni sono state prese dopo le elezioni politiche del 4 marzo. Data che secondo Di Maio segna la mia fine politica. Dunque: perché mi attacca ancora?". E ha concluso: "La verità è che Di Maio non è più lucido. Prima mi da dell'assassino, dopo attacca i giudici italiani. Capisco lo stress di lavorare, specie per chi non vi è abituato. Ma Di Maio dovrebbe ricordarsi che le procedure del Csm sono definite da una Legge Fondamentale che si chiama Costituzione. Continuano ad attaccare le Istituzioni, senza pietà. Bisogna reagire. Perché chi tace è complice".

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