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Decreto Salvini, Minniti: “È una bomba a orologeria sotto la nostra convivenza”

L’ex ministro Marco Minniti spara a zero sul decreto Sicurezza e Immigrazione: “Passerà alla storia come decreto insicurezza”. E parla di due “mele avvelenate”: “Una è la cancellazione dei permessi umanitari, che produrrà clandestinità e marginalità. L’altra mela avvelenata è il depotenziamento degli sprar, che è catastrofico”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Marco Minniti attacca il decreto Salvini sull'immigrazione. Per l'ex ministro degli Interni il provvedimento approvato ieri all'unanimità dal Consiglio dei Ministri va esattamente nella direzione opposta a quella della sicurezza: "Passerà alla storia come decreto insicurezza", dice a Circo Massimo, su Radio Capital. Per il deputato dem ci sono due cose "particolarmente gravi", "due mele avvelenate": "Una è la cancellazione dei permessi umanitari. Era una via che consentiva un percorso di integrazione. Così si producono marginalità e clandestinità, che spesso portano a un aumento della propensione a delinquere. L'altra mela avvelenata è il depotenziamento degli sprar, che è catastrofico. Insieme alla cancellazione del decreto per le periferie sicure, ci dice che abbiamo accantonato la via dell'integrazione". E avverte: "Altri paesi hanno fatto in anni passati come sta facendo l'Italia. A un certo punto si sono svegliati e hanno visto dei loro figli che facevano attentati nelle loro capitali. Con queste due scelte stiamo mettendo una bomba a orologeria sotto la nostra convivenza".

Le espulsioni non saranno più semplici: "Non è vero perché non dipendono dalla legislazione italiana. Noi possiamo fare rimpatri solo se siamo in condizione di rimandarli nei paesi di provenienza, con un'attività diplomatica che da questo governo non vedo". Con questo decreto, i beni delle mafie potranno essere venduti ai privati, un'altra misura che non convince l'ex ministro: "L'idea del Robin Hood alla rovescia che toglieva beni alle mafie per darli agli italiani è giusta e sacrosanta, ma se prendiamo quei beni e li diamo ai privati attraverso aste c'e' il rischio che tornino alle mafie". Sul decreto Salvini sono stati poi sollevati dubbi di costituzionalità: "Temo che sarà travolto dai ricorsi", nonostante il consenso per il governo continua ad aumentare: "Hanno sposato una strategia della tensione comunicativa. Penso che la rabbia e la paura siano due sentimenti e che la sinistra abbia sbagliato a non ascoltarle, ma il governo asseconda e alimenta tutto ciò, lo cavalca invece di lavorare per liberare la gente dalla rabbia e dalla paura". 

Non tralascia l'analisi degli errori commessi dal Pd: "Abbiamo lasciato sole queste persone, non abbiamo dato una risposta alla loro paura. Penso che la sinistra riformista debba stare accanto alle persone che hanno paura, che spesso sono i ceti piùdeboli della società. Se non ci parla la sinistra, chi ci deve parlare?". 

"La sconfitta del 4 marzo – continua Minniti – chiede a sinistra una riflessione su quello che non ha funzionato. Per me abbiamo perso perché c'è stata rottura sentimentale con un pezzo grande del popolo italiano. E bisogna recuperare questa rottura sentimentale. Noi non dobbiamo parlare con l'Italia immaginaria che abbiamo nella testa, ma anche con l'Italia che non ci ha votato, per conquistarli a un'alternativa rispetto ai nazionalpopulisti. Altrimenti la partita è persa". 

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