310 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Decapitato, nipote: “Sono stato io”. La figlia della vittima: “Ho sognato confessione”

Claudio Borgarelli, nipote di Abano Crocco, il pensionato ucciso e decapitato nei boschi di Lumarzo, nell’entroterra di Genova, ha confessato l’omicidio: “Abbiamo litigato. Io gli ho sparato due colpi e poi l’ho decapitato”.
A cura di Biagio Chiariello
310 CONDIVISIONI
Immagine

C’è la svolta definitiva nel caso dell’omicidio di Albano Crocco, l'anziano trovato decapitato l'11 ottobre nei boschi di Lumarzo (Genova)Claudio Borgarelli, l'infermiere accusato di aver ucciso e decapitato lo zio, ha infatti confessato il delitto. "Abbiamo discusso per il sentiero – ha detto l'omicida davanti al gip Paola Faggioni -. Lui mi ha insultato e sputato addosso e io non ho capito più nulla". Borgarelli avrebbe pianto durante la confessione, pur senza chiedere perdono per il gesto commesso. "Quella mattina – ha detto ancora davanti al gip – ho aperto la porta e ho visto la macchina e i paletti divelti. Ho seguito mio zio e mi sono portato dietro la pistola perché temevo che fosse armato anche lui. Abbiamo discusso. Io gli ho sparato due colpi e poi l'ho decapitato. Sono tornato a casa, ho messo la testa nel sacco e poi l'ho buttata", sono le parole di Borgarelli.

Nei giorni scorsi i carabinieri del nucleo investigativo di Genova avevano arrestato Claudio Borgarelli con l'accusa di omicidio aggravato e premeditato e occultamento e sottrazione di cadavere. L'uomo era stato inchiodato anzitutto da alcune intercettazioni telefoniche e ambientali. Ma anche altri indizi vertevano a suo carico: una tuta da lavoro  (la stessa che indossava da lavoro poco prima dell'omicidio) mai trovata e le tracce di sangue della vittima lungo il sentiero dal punto dove venne stato ucciso fino a dove è stato ritrovato. Come la tuta, non è stato ritrovato un machete che Borgarelli aveva, come dimostrato da una foto. Il nipote della vittima si era sempre proclamato innocente. Ma stamattina è crollato e ha confessato il delitto.

"Voglio guardarlo in faccia e chiedergli perché l'ha fatto, perché ha distrutto la mia famiglia e ha distrutto se stesso". Sono le parole amare di Daniela Crocco, figlia della vittima. "Ora voglio giustizia – ha detto la donna -, deve rimanere in carcere tutta la vita e non vedere più la campagna e l'erba che tanto amava. Mio padre aveva paura di lui – ha detto ancora -. Adesso capisco perché mi chiamava tante volte, come se avesse un presentimento. Capisco perché mi diceva ‘non ti fidare di Claudio'". Poi prosegue: "Della confessione ho saputo stamattina dall'avvocato. Io me l'ero sognato che confessava, due volte: l'ho sognato che ammetteva tutto". E poi pensa già al processo nei confronti di Borgarelli: "L'unica cosa che voglio per mio papà e tutta la mia famiglia è che mio cugino non venga dichiarato incapace di intendere perché quando ha agito era lucido. Mio papà forse aveva un presentimento: negli ultimi quindici giorni mi aveva chiamato quasi tutti i giorni, come mai aveva fatto in passato".

310 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views