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Ddl concretezza è legge: videocamere e impronte digitali contro i “furbetti del cartellino”

Il Senato ha approvato il Ddl Concretezza, il provvedimento che riguarda la pubblica amministrazione e che introduce misure di videosorveglianza e di rilevamento delle impronte digitali per combattere l’assenteismo dei dipendenti pubblici. “Felice di poter finalmente dire addio ai truffatori del cartellino”, ha commentato la ministra Giulia Bongiorno.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Ddl Concretezza è diventato legge. Approvato dal Senato con 135 sì, 104 no e tre astenuti, il provvedimento aveva subito delle modifiche dopo aver ricevuto il via libera dalla Camera. Il Ddl Concretezza è collegato alla manovra e prevede delle misure riguardanti le azioni della pubblica amministrazione, i sistemi di videosorveglianza e la prevenzione dell'assenteismo. "Felice di poter finalmente dire addio ai truffatori del cartellino grazie all'introduzione dei controlli con le impronte digitali", ha scritto su Twitter la ministra per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. La ministra leghista ha sottolineato che i controlli biometrici permetteranno di "dire addio ai furbetti che truffano i colleghi e lo Stato". Contro le false attestazioni di presenza in ufficio, Bongiorno ha definito anche la videosorveglianza una "misura davvero rivoluzionaria".

In una nota, la ministra ha affermato che "con l’approvazione in via definitiva del Ddl concretezza, la Pubblica Amministrazione avrà nuovi e preziosi strumenti per garantire i migliori servizi per cittadini e imprese", specificando che "ogni articolo reca un cambiamento profondo". Inoltre, il provvedimento "porta porta con sé anche la garanzia della sua effettiva applicazione attraverso il Nucleo per la concretezza, un team di professionisti che andrà in loco nelle amministrazioni in difficoltà per accompagnarle, attraverso la diffusione di modelli organizzativi efficienti e di qualità, in percorsi di miglioramento delle prestazioni alla collettività".

Cosa prevede il Ddl Concretezza

L'articolo 1 del Ddl istituisce il Nucleo per la concretezza, che si pone l'obiettivo di garantire l'efficienza amministrativa. L'articolo 2, invece, è quello dedicato alle misure contro l'assenteismo: vengono qui previsti i controlli biometrici dell'identità e i sistemi di videosorveglianza, utilizzati per verificare che i dipendenti pubblici si attengano effettivamente agli orari di lavoro. La misura va implementata anche in ambito scolastico, ma solo per i dirigenti. L'articolo 3 si prefigge di accelerare le assunzioni mirate, così come di favorire il ricambio generazionale nelle amministrazioni statali, nelle agenzie e negli enti pubblici non economici. Inoltre, prevede l'istituzione di un portale del reclutamento presso il Dipartimento della funziona pubblica, in cui poi sarà possibile creare un fascicolo elettronico nel momento della candidatura ad un posto di lavoro. Ci sono anche dei cambiamenti per quanto riguarda la composizione delle commissioni d'esame nei concorsi pubblici, e sarà proclamato un Albo nazionale per i componenti di tali commissioni. Nella versione originale del testo, quest'articolo era il numero 4, ma è poi scalato di posizione con la soppressione del vecchio articolo 3, che stabiliva un adeguamento dei fondi destinati al trattamento del personale. L'attuale articolo 4 riguarda invece, anche per il personale non dirigenziale, la possibilità di mobilità e trasferimenti tra pubbliche amministrazioni. L'articolo 5 si interessa delle problematiche sorte in seguito alle direttive di Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, sulla fornitura dei buoni pasto ai pubblici dipendenti.

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