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David di Michelangelo in pericolo, micro fratture nelle gambe compromettono struttura

Una delle opere simbolo del Rinascimento italiano si starebbe “rompendo”. Fratture sono visibili nella caviglia sinistra e nel tronco destro. Una loro approfondita conoscenza è indispensabile per la salvaguardia di questo capolavoro.
A cura di Biagio Chiariello
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Il David di Michelangelo rischia di danneggiarsi irrimediabilmente. La statua custodita alla Galleria dell'Accademia di Firenze si sta rompendo a causa dei danni relativi all'inclinazione, provocando micro-fratture nel magnifico marmo scolpito a partire dalle gambe. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni del lavoro di un gruppo di ricercatori dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dell’Università degli Studi di Firenze, che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Cultural Heritage.“Durante la rotazione all’interno dell’apparato, i modelli a piccola scala sono sottoposti a forze molto più elevate della forza di gravità, ma che agiscono con le stesse modalità”, spiega Giacomo Corti dell’Igg-Cnr. “In differenti prove, le piccole statue sono state sottoposte a una forza centrifuga crescente, rendendo la statua sempre più ‘pesante’, finché gli sforzi gravitazionali superano la resistenza del materiale e si giunge alla rottura”.

Gli esperimenti hanno analizzato l’influenza di vari parametri. “In particolare, i risultati suggeriscono come sia la stabilità sia le caratteristiche della deformazione del David siano principalmente dovute all’inclinazione della statua. Innanzitutto, maggiore è l’angolo di inclinazione, maggiore è l’instabilità della statua sotto il proprio peso, particolarmente per inclinazioni maggiori di 15°. Inoltre, l’inclinazione influenza anche la posizione delle fratture, che tendono a interessare porzioni via via più alte: nella gamba destra, sopra i 15° la frattura avviene sempre al di sopra del tronco d’albero”, prosegue il ricercatore. Confrontando questi risultati con le lesioni rilevate sul David reale suggeriscono che “una costante inclinazione della statua, ancorché non superiore a 5°, abbia rappresentato il fattore critico per lo sviluppo dei sistemi di fratture nelle porzioni inferiori di entrambe le gambe”, conclude Corti. “Questa piccola inclinazione è probabilmente legata all’abbassamento non uniforme, con conseguente piccola rotazione del plinto su cui poggia la statua, durante la sua permanenza di fronte a Palazzo Vecchio, tra il 1504 e il 1873”.

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