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Dario Fo tra gli Italiani della Repubblica, la sua biografia on line nella Treccani

Dario Fo, l’artista premio Nobel per la letteratura nel 1997, entra ne “Gli Italiani della Repubblica”, sezione dell’enciclopedia Treccani su internet. Una vasta rete di informazioni a disposizione per imparare a conoscere uno degli italiani più illustri del ventesimo secolo. Dall’infanzia alla passione per il teatro e le storie, fino alla svolta politica e all’incontro con Franca Rame.
A cura di Redazione Cultura
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Dario Fo, l'artista premio Nobel per la letteratura nel 1997, l'autore teatrale italiano più premiato all'estero, entra tra "Gli Italiani della Repubblica", sezione dell'enciclopedia Treccani su internet. La biografia dell'autore di "Mistero Buffo", "L'operaio conosce 300 parole", nonché inventore dell'immaginifica lingua "Grammelot", dalla nascita a Sangiano in provincia di Varese nel 1926, fino alla morte avvenuta a Milano nel 2016, sarà consultabile online sul Portale dell'Istituto. Alla voce Dario Fo si troverà una vasta rete di informazioni a disposizione per approfondire o  iniziare a conoscere uno degli italiani più illustri del ventesimo secolo.

Scritta da Paolo Puppa, la biografia offre un quadro esaustivo dell'esistenza umana e professionale di Fo: dall'infanzia, con la scoperta del disegno e della passione per le storie, da ascoltare e da raccontare, fino al lavoro nella rivista radiofonica e al passaggio alla commedia leggera, poi la svolta politica e la voglia di affermare la sua natura di giullare impegnato ideologicamente.

Oltre all'impegno politico e alle scelte artistiche c'è, naturalmente, il suo rapporto con l'attrice Franca Rame. Entrambi, coppia invincibile del palcoscenico e dell'impegno, vennero "epurati" dalla tv di Stato per via degli sketch satirici sulla mafia e gli incidenti sul lavoro venne cancellata nel 1962 la loro partecipazione alla celebre trasmissione Canzonissima. Nel 1997, nella motivazione con cui gli venne attribuito il più alto riconoscimento mondiale per uno scrittore, il Premio Nobel per la letteratura da parte dell'Accademia di Svezia, c'era scritto: "Nella tradizione dei giullari medievali, [il giullare] dileggia il potere e restituisce dignità agli oppressi".

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