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Dario Fo racconta Darwin: “Siamo ignoranti, non sappiamo da dove veniamo e perché”

Il tentativo di Dario Fo di raccontare con ironia e coinvolgimento anche una storia apparentemente lontana come quella dell’evoluzionismo. Dimostrandone la straordinaria attualità.
A cura di Federica D'Alfonso
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Darwin, il nuovo libro di Dario Fo (Chiarelettere)
Darwin, il nuovo libro di Dario Fo (Chiarelettere)

Giovedì 22 settembre è uscito per Chiarelettere il nuovo libro di Dario Fo. Novant'anni portati magnificamente, un Nobel e ultima, una bella censura da parte del governo turco di Erdogan: l'attività intellettuale e soprattutto letteraria non si è mai esaurita né col tempo né di fronte alle inquietudini intellettuali che i suoi pensieri, semplici, limpidi e diretti, provocano. Questa volta è tempo di parlare di evoluzionismo, e dell'uomo che ha per sempre cambiato la percezione che l'umanità aveva (e ha) di sé stessa: si parla di Charles Darwin.

Lo choc più sconvolgente per me e i ragazzi della mia età, appena dopo il 1945, fu quando venimmo a sapere con certezza che il primo uomo e la prima donna videro la luce non fra il Tigri e l’Eufrate, come ci assicura la Bibbia, ma in piena Africa, e non al secondo giorno di seimila anni fa, ma due milioni di anni prima. Quindi, dicevamo, Adamo ed Eva erano africani. Questo significava che i primi due esseri umani erano di pelle nera.

Il libro “Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre?”, arricchito con magnifiche illustrazioni disegnate e dipinte da Fo stesso e da Jessica Borroni, è pensato come un discorso semplice, scorrevole, ironico, che racconta attraverso episodi significativi e dialoghi emblematici la rivoluzione che la teoria darwiniana ha portato, sia nel suo tempo che soprattutto alla generazione postbellica. Ma non solo, infatti non è proprio di Fo il confrontarsi sterilmente con un tema senza scherzarci su: in questo modo il Nobel mostra certo le conquiste delle ricerche dello scienziato più conosciuto di tutti i tempi dopo Einstein, ma non esita a sottolineare e criticare anche i limiti dei suoi studi.

Di fronte a queste osservazioni, moltissimi scienziati che sostenevano la teoria della creazione si trovarono senza argomenti degni di essere esposti. Addirittura un vescovo, professore dell’Università di Cambridge, irritato, aggredì un sostenitore di Darwin, che aveva appena prodotto la relazione esponendo i temi logici che abbiamo illustrato, con un insulto provocatorio molto pesante. Chiese al ricercatore darwiniano: “Scusi, ma lei è scimmia da parte di padre o di madre?”.

La narrazione a volte si perde in altre storie, ma alla fine tutte si riannodano al filo rosso del discorso. E non mancano stoccatine qua e là all’attuale situazione italiana. Dario Fo dimostra, in questo libro, come anche le storie più inverosimili o le favole più vere, anche quelle di più di duecento anni fa, risultino attualissime.

Il Premio Nobel Dario Fo ha già pubblicato per Chiarelettere “Il Grillo canta sempre al tramonto”, “La figlia del papa”, “C’è un re pazzo in Danimarca”, “Razza di zingaro”, e “Nuovo manuale minimo dell’attore”. Recentemente per Guanda ha invece pubblicato “Dario e Dio”.

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