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Dallo stadio ai domiciliari: allenatore-mafioso arrestato dalla polizia a fine partita

Natale Iannì, 50 anni, era stato ingaggiato dalla “Reggiomediterranea 1986”, squadra calabrese che gioca in Eccellenza. L’uomo però è stato condannato in primo e secondo grado per associazione mafiosa. Gli agenti della Polizia di Stato lo hanno raggiunto al termine della gara con lo Scalea.
A cura di Biagio Chiariello
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Natale Iannì, al centro
Natale Iannì, al centro

Non è andata molto bene in panchina ieri per Natale Iannì, nuovo allenatore della Reggiomediterranea, squadra calabrese che gioca in Eccellenza. Ma non perché il suo team ha perso. Il 50enne, condannato in primo e secondo grado per associazione mafiosa, in attesa del terzo grado di giudizio in Cassazione, è stato infatti arrestato dagli agenti della Squadra Volante proprio al termine della partita contro lo Scalea, per violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale, che impongono di non frequentare le manifestazioni pubbliche. L’arresto è avvenuto nello stadio di Longhi-Bovetto.

Il motivo però va ricercata non tanto e non solo nella condanna a 9 anni 6 mesi e 20 giorni di carcere, comminata dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria per il reato di associazione mafiosa con la cosca Caridi-Borghetto-Zindato, operante nel territorio di Modena, ma soprattutto come effetto della confisca comminatagli sul suo patrimonio. Nell’ambito di tale misura, infatti, era stata anche disposta la sorveglianza speciale, emessa giovedì dal Tribunale misure di prevenzione. E così ieri è scattato il provvedimento eseguito dagli uomini della questura di Reggio Calabria. Per l'uomo però si è trattato di un arresto molto breve visto che, durante l'udienza preliminare, il giudice ha sì convalidato il fermo, ma al contempo, accettando le richieste del legale di Iannì,  non ha ritenuto opportuno disporre i domiciliari per l'allenatore, restituendolo alla piena libertà.

Come riportato nei giorni scorsi, la notizia dell’ingaggio di Iannì da parte della "Reggiomediterranea 1986” era stata accolta da un’ondata di commenti negativi sul ritorno di Iannì. Ben tre parlamentari, oltre il massmediologo Klaus Davi, si erano espressi in merito, criticando aspramente la scelta della società e chiedendo un intervento di Figc e Lega nazionale dilettanti. Poi l’incontro fra il presidente della ReggioMediterranea, Bruno Leo, e il sostituto procuratore Stefano Musolino, con quest’ultimo che aveva salutato con favore la decisione della squadra, valutandola positivamente. Ma alla fine ieri la Polizia di Stato ha valutato diversamente la questione.

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