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Dai diritti civili alla Buona scuola: tutte le tappe della diciassettesima legislatura

È stato pubblicato ieri il report sulla diciassettesima legislatura, appena conclusa. Il monito della sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi che fa un bilancio di questi cinque anni: “Tanti i risultati raggiunti in questi anni nel faticoso percorso delle riforme. Non disperdiamo questo impegno”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Abbiamo pubblicato il report di fine legislatura e i dati sull'attuazione del programma di governo. Tanti i risultati raggiunti in questi anni nel faticoso percorso delle riforme. Non disperdiamo questo impegno". È quanto scrive su twitter la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. In un post su Facebook elenca poi i risultati ottenuti durante la diciassettesima legislatura, che ha visto l'avvicendarsi dei governi Letta, Renzi e Gentiloni, la rielezione al Colle di Napolitano e l'elezione di Mattarella: "Estensione dei diritti civili, riforma del mercato del lavoro, battaglia in Europa per la flessibilità, misure a favore delle donne, G7, Expo, riduzione della pressione fiscale, legge sul Dopo di noi, riforma del Terzo settore, biotestamento, investimenti sulla cultura, norme sugli ecoreati e sull’anticorruzione sono solo alcuni dei capitoli di un lavoro di squadra faticoso e bellissimo, realizzato con l’obiettivo di costruire un’Italia più forte e più giusta per tutti". 

Nell'introduzione del report Boschi sottolinea che "portare avanti un complesso efficace e coraggioso di riforme strutturali ha prodotto risultati che sono sotto gli occhi di tutti", certificato anche a livello internazionale: "il Pil aumenta più di quanto fosse previsto, la disoccupazione si riduce, cresce la fiducia dei mercati, dei consumatori, delle famiglie, delle imprese ed è in atto una progressiva riduzione della pressione fiscale". Inoltre "la sfera dei diritti civili si è allargata in un modo che cinque anni fa non sarebbe stato nemmeno immaginabile, soprattutto tenendo presente il lunghissimo tempo di inerzia che ci siamo lasciati alle spalle". 

Le principali misure del governo Letta

Entrando nel dettaglio tra i provvedimenti del governo di Enrico Letta, eletto il 22 febbraio 2014 e rimasto in carica per un totale di 300 giorni, ci sono l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, cioè il rimborso spese per le consultazioni elettorali e i contributi pubblici per l'attività politica; l'introduzione della "voluntary disclosure", cioè l'esclusione della punibilità, in caso di volontaria collaborazione dei contribuenti con il Fisco, per regolarizzare la propria posizione fiscale; il pacchetto "Destinazione Italia", per lo sviluppo della digitalizzazione e l’ammodernamento tecnologico delle piccole e medie imprese.; l'istituzione di un Fondo immigrazione con un impiego di 190 milioni di euro per l'anno 2013; Il decreto cosiddetto "Svuotacarceri", contro il sovraffollamento delle carceri.

Le principali misure del governo Renzi

Una delle più citate misure dell'esecutivo guidato da Matteo Renzi (21 febbraio 2014- 12 dicembre 2016) è il decreto 80 euro, che oltre al bonus di 80 euro in più in busta paga per oltre 10 milioni di persone, ha introdotto anche il tetto di 240mila euro per gli stipendi dei manager pubblici. E poi ci sono gli investimento per lo "Sblocca Italia", quasi 4 miliardi di euro impiegati per sbloccare i cantieri; e poi naturalmente il Jobs Act, con la revisione delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro; la discussa "Buona scuola", con un nuovo concorso bandito per gli insegnanti , un piano di assunzioni straordinario per l'anno scolastico 2015-2016 e l'introduzione dell'alternanza scuola-lavoro resa obbligatoria; la riforma della Pubblica Amministrazione, con tagli dei tempi della burocrazia e riduzione del numero delle partecipate; la riforma della legge elettorale prevista per la Camera dei deputati (con il referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre sarebbe stato abolito il Senato); la legge sulle unioni civili, che regolarizza appunto le unioni tra persone dello stesso sesso; la contestata riforma del corpo forestale dello Stato, che di fatto ha accorpato  il Corpo forestale nell'Arma dei Carabinieri.

Le principali misure del governo Gentiloni

Il governo del premier Gentiloni, che si dimetterà verso metà aprile, quando le nuove Camere si saranno riunite, sarà sicuramente ricordato per l'operato del ministro degli Interni Minniti, che ha caratterizzato questo esecutivo: per quanto riguarda la sicurezza nelle città sono state adottate misure come il "daspo urbano", e la delega di maggiori poteri ai sindaci per la tutela dei territori; nell'ambito della gestione dei flussi migratori durante quest'anno è stata conferita maggiore effettività ai provvedimenti di espulsione, con il potenziamento della rete dei centri di identificazione ed espulsione, ridenominati "centri di permanenza per il rimpatrio"; e poi sono state istituite 14 sezioni di tribunale specializzate in materia di immigrazione; sono state attivate misure di contrasto dell’immigrazione illegale e del traffico di migranti; è stato avviato un Piano straordinario per la stabilizzazione dei precari della P.A; e ancora sono diventate obbligatorie le vaccinazioni, come requisito per l'iscrizione ai servizi educativi per l'infanzia e alle scuole per l'infanzia; come contrasto alla povertà è stato approvato il Reddito di Inclusione Sociale; uno degli ultimi provvedimenti della legislatura è stata l'approvazione della legge sul biotestamento, cioè il consenso libero e informato della persona al trattamento sanitario.

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