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Da Frida Kahlo a Samanta Cristoforetti: come cambiano le Barbie nell’epoca del #MeToo

Non solo l’astronauta Samantha Cristoforetti tra i nuovi modelli delle Barbie della Mattel. Qualche mese fa fece scalpore la commercializzazione della più famosa bambola di plastica ritraente la figura di Frida Kahlo. Ecco perché, nell’epoca del #MeToo, è importante diffondere un nuovo tipo di consapevolezza sul ruolo delle donne nella nostra società.
A cura di Redazione Cultura
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È notizia di oggi che la Mattel, storica multinazionale del giocattolo, ha lanciato in commercio la Barbie con le fattezze di Samantha Cristoforetti, l'astronauta simbolo al femminile del nostro Paese. Il motivo? La casa produttrice delle famose bambole intende lanciare un messaggio alle bambine urbi et orbi proponendo nuovi modelli di riferimento. In un'epoca attraversata dal #MeToo e Time’s Up, che hanno diffuso nell’opinione pubblica un nuovo tipo di consapevolezza, ecco che anche le bambole di plastica smettono di essere tali.

Solo di pochi mesi fa la bambola più famosa del mondo era stata commercializzata seguendo le fattezze di 17 donne celebri che hanno segnato e stanno segnando la storia e la società grazie alla loro intraprendenza, tenacia, abilità, creatività o arte. Sono le Barbie del terzo millennio. Si tratta di campionesse sportive, registe, imprenditrici, giornaliste, ballerine, attrici. Senza dimenticare la mitica Frida Kahlo, pittrice e artista (che però il Messico ha rigettato) e Amelia Earhart, aviatrice, fu la prima ad attraversare l’Atlantico. Oppure Katherine Johnson, genio della matematica alla NASA.

Non solo personaggi famosissimi e ormai, possiamo dire storici. Ci sono anche Barbie ispirate a donne contemporanee, come la nostra Samantha Cristoforetti. Da Bindi Irwin, attrice e presentatrice australiana a Çağla Kubat, attrice e modella turca, passando per Chloe Kim, snowboarder statunitense, campionessa alle Olimpiadi, fino alla nostra Sara Gama, calciatrice italiana e capitano della Nazionale italiana femminile.

Non solo questione di marketing, insomma. Benché sia certamente anche una questione di marketing. Ma in un'epoca come la nostra, soprattutto in quei paesi dove il ruolo della donna è ancora ben lontano da una nuova ridefinizione, appare di cruciale importanza lavorare sul concetto dell'empowerment femminile, proponendo nuovi modelli di donna. Innanzitutto, alle bambine che poi quelle donne diventeranno.

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