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Bersani: “Renzi è il vero regista della scissione”. D’Alema rincara: “Ha distrutto il Pd”

Massimo D’Alema, replicando alle accuse mosse da Matteo Renzi nel corso di un’intervista concessa a Fabio Fazio nella quale ha sostenuto che l’ex presidente del Consiglio sarebbe il regista della scissione del Partito Democratico, ha dichiarato: “Per creare una grande forza di centrosinistra deve essere ridimensionato il ruolo del rottamatore, che ha rotto tutto, ha distrutto il Pd”.
A cura di Charlotte Matteini
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renzi bersani

A distanza di qualche ora dall'intervista concessa a "Che tempo che fa" da Matteo Renzi, nella quale l'ex segretario del Pd ha sostenuto che la scissione del Partito Democratico sia avvenuta per un preciso "disegno già scritto, ideato e prodotto da D'Alema", Massimo D'Alema ha risposto alle accuse dell'ex presidente del Consiglio sostenendo: "Hanno già risposto in tanti, non vorrei alimentare ossessioni. Non c'è nulla di personale tra me e Renzi, ci sono di mezzo i grandi problemi del Paese. Questa del fatto personale è una sua guapperia, una stupidaggine, con quella aria che ha", aggiungendo inoltre una sciabolata all'indirizzo dell'ex capo del Governo: "Per creare una grande forza di centrosinistra deve essere ridimensionato il ruolo del rottamatore, che ha rotto tutto, ha distrutto il Pd e lo ha svuotato di contenuti democratici, ne ha svilito ispirazione ideale e politica".

"Lui deve rispondere di come ha governato il paese. Venti milioni di italiani hanno bocciato la riforma che ha promesso. La legge elettorale è stata bocciata dalla Consulta perché è illegittima, perché non sono capaci, ha fatto questa bellissima riforma del Jobs Act che sta producendo disoccupazione e licenziamenti. Il bilancio è molto negativo. Seguo con difficoltà Renzi, vorrei parlare dei problemi seri. Le scissioni non interessano i cittadini. La scissione era già avvenuta, milioni di elettori del Pd se ne erano già andati, in particolare l'elettorato di sinistra. Quello che stiamo facendo è mettere in campo una costituente di centrosinistra che raccolga queste forze e restituisca loro l'orgoglio di appartenere a un grande movimento. Un orgoglio che si e perduto via via che il Pd si e allontanato da certi valori".

Nel bel mezzo della battaglia a distanza tra i due ex presidenti del Consiglio, è intervenuto anche il ministro della Giustizia e candidato alla segreteria del Pd Andrea Orlando, cercando ancora una volta di mediare le fratture createsi tra maggioranza e minoranza del Partito Democratico: "D’Alema credo sia ancora iscritto al Pd e se lo riterrà scenderà in campo, però il tema non è sempre tanto quello di sfidare, di sfidarsi, è anche quello ogni tanto di capirsi, perché un partito funziona anche così. L’idea che tutto possa ridursi ad una costante conta è un po' la causa delle difficoltà nelle quali ci troviamo. Credo che assieme alle primarie, assieme ai momenti in cui dovremo attentamente valutare i rapporti di forza interni al partito, dobbiamo trovare più occasioni e più momenti per confrontarci e discutere".

Di rimando alle accuse di Renzi, anche Pier Luigi Bersani ha espresso la sua opinione sostenendo che non D'Alema, ma proprio Matteo Renzi sarebbe il vero regista della scissione: "Renzi adesso ricerca il regista, ma non sia così umile: il regista è lui, ha fatto tutto lui, la disgregazione di questo partito ha un regista, e questo regista si chiama Renzi. I tempi stringono, dopo averle provate tutte siamo usciti dal Pd. Perché, con Renzi, stiamo andando contro il muro, prima paese, poi partito, poi i destini individuali", ha concluso l'ex segretario del Partito Democratico".

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