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Cuperlo: “Nessuna scissione nel PD”. Civati: “Non mi faccio cacciare da esagitati”

Dalla convention #HumanFactor Civati e Cuperlo rilanciano la proposta di un nome condiviso con Sel per la Presidenza della Repubblica, ma frenano su una eventuale “scissione” nel Partito Democratico.
A cura di Redazione
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Penso che quello che state e stiamo facendo sia prezioso, ma vorrei dirvi che sarebbe un limite se una condizione fosse la rottura di un partito che raccoglie militanti magari delusi ma convinti che in questo partito vi sia un pezzo della loro storia”. Con queste parole, l’ex Presidente del Partito Democratico Gianni Cuperlo ha chiarito, dal palco della convention #HumanFactor, sulle intenzioni della minoranza del PD di portare fino alle estreme conseguenze lo strappo con i renziani sulla legge elettorale e le riforme costituzionali. Nella lettura dello sconfitto alle primarie del Pd, dunque, la battaglia va condotta anche all’interno del PD, anche a partire dal tema delle primarie: “Cofferati ha fatto bene a sollevare la questione. Il problema non sono i brogli ma quando alteri la natura dello strumento, quando i candidati del mio partito stringono un patto con lo schieramento avverso”.

Pippo Civati invece si concentra sulla imminente elezione del successore di Giorgio Napolitano, rilanciando la proposta di un candidato alternativo a quello uscito dalla riunione del Nazareno fra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi: “Vorrei che il candidato non fosse deciso da Berlusconi, da un veto di Berlusconi, dalla solita impostazione. Ci sono altre forze politiche in questo Parlamento, bisognerebbe e basterebbe guardarsi intorno”. Quanto alla proposta “unitaria” del Partito Democratico, Civati spiega: “Dipende da nome, Renzi pare che lo voglia dire l’ultimo giorno. È un thriller al quale ci tocca partecipare con serenità”. Quanto alla possibilità che il nome scelto sia quello di Giuliano Amato, Civati si mostra perplesso: “Credo che Renzi non si possa permettere un nome così da Prima Repubblica. Quella di Amato è una proposta che guarda al passato”. Le questioni poste dalla minoranza del Partito Democratico, invece, sono ancora tutte sul tappeto.

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