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Cuperlo e Civati, i primi attacchi dal Pd al Governo Renzi

Prime critiche a Renzi dalla minoranza del Pd, Cuperlo chiede un nuovo segretario mentre Civati pronto al no alla fiducia.
A cura di A. P.
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Mentre Renzi si appresta a prendere possesso del suo incarico a Palazzo Chigi con il giuramento al Quirinale, arrivano i primi attacchi alla squadra di governo. Le prime bordate contro il neo presidente del consiglio, non proprio inattese, arrivano proprio dal suo partito ed in particolare dalla minoranza del Pd di Cuperlo e Civati. Il primo mette l'accento sulla guida del partito spiegando che Renzi ora deve lasciare il ruolo di segretario. "Sul futuro del Pd dobbiamo aprire una riflessione molto seria. Nel Pd in effetti ora viviamo una anomalia" ha spiegato Cuperlo, aggiungendo: "Abbiamo fatto due mesi fa le primarie: ho insistito nel dire che si faceva un congresso per eleggere il segretario e non l'inquilino di Palazzo Chigi. Ora il nuovo segretario diventa Presidente del consiglio. Io credo che dovremo discutere di questo". Sulla questione fiducia però Cuperlo assicura: "Per quanto riguarda la minoranza che rappresento non ci sarà nessun problema sul voto di fiducia. E mi auguro che anche l'area di Civati rifletta sul fatto che non votare la fiducia ad un governo guidato dal segretario del Pd sarebbe una decisione molto gravosa".

Civati però sta ancora riflettendo sul da farsi e intanto critica apertamente Renzi e squadra di governo."Si dice che Bertinotti e Turigliatto hanno consegnato il paese a Berlusconi, questa volta ci ha pensato la maggioranza del Pd" ha commentato a caldo Pippo Civati appena avuto conferma della nuova rosa di nomi. "Renzi sta facendo di tutto per farsi votare contro" ha scandito Civati ribadendo l'intenzione di non votare la fiducia al nuovo Governo. "A questo punto la fiducia è un fatto tecnico, perché sono contrario a questo governo, mi sento già all'opposizione. D'altra parte io ho già votato contro in direzione" ha spiegato ancora Civati, sottolineando che la decisione finale comunque arriverà con l'assemblea interna al gruppo, "decideremo insieme a quelli che si riconoscono in noi". "Ora dobbiamo valutare cosa fare in Aula, perché non votando la fiducia sarebbe difficile restare nel partito. A questo punto si tratta soprattutto di un voto sul Pd. Dobbiamo valutare se rompere con il nostro partito. E ci dispiacerebbe farlo" ha proseguito Civati, concludendo "qualche amico mi ha già fatto capire che se non voto la fiducia mi buttano fuori dal gruppo". Critiche severissime anche sui nomi scelti dal neo Premier per i ministeri. "Dei tanti nomi altisonanti, mi aspettavo che qualcuno alla fine rimanesse per diventare ministro" ha spiegato Civati, aggiungendo "Alfano è il vero vincitore morale della partita. Ovvio che sarebbe finita così, ma almeno mi aspettavo qualche colpo di Renzi. Questo invece mi sembra un rimpasto del precedente governo".

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